Sampdoria-Venezia 1-2, a Marassi si sogna: Gytkajer e Tessmann ribaltano Pirlo
mercoledì 30 Agosto 2023 - Ore 22:31 - Autore: Pietro Zaja
GENOVA – Al Ferraris non è mai una passeggiata. Per atmosfera, per tradizione e storia e perché la Samp è sempre la Samp, una squadra ostica e insidiosa da affrontare per chiunque. Così è stato anche per il Venezia, reduce da due buone prestazioni contro Como e Cosenza, almeno nel primo tempo. Una vittoria per 3 a 0 e un pareggio per 1 a 1 che lasciavano ben sperare, ma a Genova la strada è in salita. Superiore sotto quasi tutti i punti di vista nel primo tempo, i blucerchiati si portano avanti, ma il Venezia è bravo a metterci una pezza e a rimontare clamorosamente nella seconda frazione di gioco. Alla fine è 1-2. Una prestazione a due facce per la compagnia di Vanoli: brutta nel primo tempo, bella nel secondo.
Il Venezia si presenta al Ferraris con l’atteggiamento sbagliato, forse un po’ sorpreso dalla vivacità iniziale degli avversari: qualche minuto di completo smarrimento, un uno-due iniziale della Sampdoria che poteva pungere e far male, poi una ripresa costante con il passare dei minuti, mai del tutto convincente. A fare la partita sono i padroni di casa, che di fronte alla marea blucerchiata non vogliono di certo sfigurare dopo la sconfitta per 0 a 2 contro il Pisa. I ragazzi di Pirlo, infatti, ci provano fin da subito: non passa neanche un minuto e su uno svarione in uscita di Tessmann, non l’unico della sua prestazione, la Samp recupera la sfera, che arriva sui piedi di Borini. L’ex Milan la mette dentro per la testa di De Luca, ma la sua conclusione termina di pochissimo a lato. Palo sfiorato, proprio come succede qualche minuto più tardi al mancino di Ricci. Il Venezia si stabilizza dietro dopo i primi minuti di grande difficoltà. Bene Altare e Idzes, un po’ traballante un Candela svogliato sulla destra, ordinato il centrocampo con delle marcature a uomo fisse: Busio sul frizzantino Verre, Tessmann sul regista Ricci, Ellertsson tra la mezzala destra Depaoli e il 2003 Ghilardi, al debutto. Forse quest’ultima una mossa dettata dalla possibilità di mettere pressione al giovanissimo difensore, che però si fa trovare pronto sia dietro che davanti, vista la sua conclusione che al 40’ termina a lato in seguito a un corner battuto dalla sinistra. Un po’ isolato Pohjanpalo, poco serviti Pierini e Johnsen. Lo dimostrano i soli due tiri veneziani: il primo è di Ellertsson, servito dal trattore Zampano scappato in contropiede sulla fascia destra dopo un’azione d’attacco blucerchiata partita da un rimpallo perso di Tessmann e terminata con una conclusione di Pedrola deviata in corner da Joronen; il secondo tiro è del bomber finlandese, però troppo debole per pensare di impensierire Stankovic. Un Venezia diverso rispetto a quello che si era visto nelle prime due uscite con Como e Cosenza al Penzo: chissà che l’assenza di Vanoli in panchina si sia fatta sentire…
Nella ripresa il Venezia ci ricasca e questa volta si lascia perforare dallo strapotere della Samp: passano solo quaranta secondi e Pedrola, servito da Depaoli in area di rigore, sgancia il destro e buca la porta di Joronen. Malissimo il pacchetto arretrato arancioneroverde: Pedrola liberissimo di stoppare, coordinarsi e infilare il numero uno veneziano. Troppo semplice per il classe 2003. Gli arancioneroverdi incassano il colpo e provano a reagire. Pierini impegna Stankovic al 59’, ma è in fuorigioco, Johnsen prova a emergere con la classe, mentre Vanoli, operativo dalla tribuna, inserisce Bjarkason e Lella. La Samp, invece, non molla e continua a martellare: Depaoli lascia partire il destro, ma Joronen sventa la minaccia e mette in corner. A venti dalla fine Vanoli cambia ancora e si affida a un attacco pesante e di sfondamento: dentro Gytkjaer e Olivieri. Tre punte di ruolo in campo per il Venezia, fuori Johnsen e Pierini. “Mai cambio fu più azzeccato” avranno sentito molte volte i più grandi appassionati di Fifa. Così è. Proprio Gytkjaer firma il gol dell’1-1 al 76’. Grandissimo stacco di testa del centravanti ex Monza, che si eleva e piazza il pareggio. Passano tre minuti e sempre Gytkjaer centra una traversa in pieno da sotto porta. Vantaggio sfiorato. Gara completamente stravolta: all’84’ Bjarkason prova la conclusione da fuori con il destro, ma Stankovic si rifugia in corner. Esce Pohjanpalo per far spazio a un centrale, Sverko. Poi succede l’impensabile. Tessmann, direttamente da calcio di punizione, con una traiettoria stranissima, sorprende Stankovic e porta in vantaggio il Venezia. 1-2 molto inaspettato, soprattutto dopo il primo tempo negativo disputato dagli ospiti. L’arbitro concede 9’ di recupero, il tempo scorre inesorabile e Stojanovic a dieci secondi dalla fine prova a colpire, ma alla fine il triplice fischio arriva e il Venezia non può far altro che gioire per tre punti guadagnati con una prestazione in crescendo nei secondi 45’. Altri tre punti e 7 punti in classifica.
SAMPDORIA 1-2 VENEZIA
Marcatori: 46’ Pedrola (S), 76’ Gytkjaer (V), 89’ Tessmann (V)
SAMPDORIA (4-3-3): Stankovic; Stojanovic, Ghilardi, Murru, Giordano; Depaoli (75’ Lemina), Ricci (56’ Vieira), Verre; Pedrola (90+1’ Delle Monache), De Luca (46’ La Gumina), Borini (75’ Panada). All.: Andrea Pirlo. (A disposizione: Ravaglia, Askildsen, Malagrida, Montevago, Ferrari, Yepes, Gonzalez).
VENEZIA (4-3-3): Joronen; Candela, Altare, Idzes, Zampano; Ellertsson (60’ Lella), Tessmann, Busio (60’ Bjarkason); Pierini (71’ Olivieri), Pohjanpalo (86’ Sverko), Johnsen (71’ Gytkjaer). All.: Lino Godinho. (A disposizione: Bertinato, Grandi, Modolo, Cheryshev, Ullmann, Andersen, Busato).
Ammoniti: 25’ Verre (S), 73’ La Gumina (S), 85’ Vieira (S), 90+4’ Panada (V), 90+5’ Stojanovic (S)
Espulsi: /
Arbitro: Minelli di Varese
Assistenti: Capaldo di Napoli – Bahri di Sassari
IV: Virgilio di Trapani
Var: Marini di Roma 1
Avar: Muto di Torre Annunziata
Minuti di recupero: 2’ pt, 9’ st
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