Virtus Verona, Campedelli: “Lonardi al Südtirol? Siamo partiti insieme, avremmo dovuto arrivare insieme e non a parametro zero…”
lunedì 12 Giugno 2023 - Ore 16:50 - Autore: Staff Trivenetogoal
Diego Campedelli, direttore generale della Virtus Verona, ha tracciato la direzione della squadra rossoblù per la prossima stagione dalle colonne de L’Arena: “La salvezza prima di tutto, anche per una questione di budget. È chiaro che partiamo dietro tante altre. In campo però non vanno i soldi, ma i calciatori. E noi siamo convinti, dovessimo mantenere l’intelaiatura dello scorso anno, di avere una rosa che potrà essere competitiva fino in fondo. Se mi accontenterei di una salvezza senza playoff? Direi proprio di no. È il nostro sesto anno di fila in Serie C, l’asticella dobbiamo tentare di alzarla ancora. Sempre ragionando di partita in partita, sempre senza fare il passo più lungo della gamba”.
Il primo obiettivo nel breve termine sarà “confermare più giocatori possibili dello zoccolo duro. È il nostro punto di partenza. A partire da chi? Intanto da quelli sotto contratto. Quindi Danti, Faedo, Casarotto e Ruggero. Più Vesentini, appena avrà recuperato dall’infortunio. Con Daffara, in scadenza, abbiamo già raggiunto un accordo di massima. Per la firma aspettiamo solo che torni dalle vacanze”. In scadenza ci sono Gomez, Hallfredsson, Fabbro e Nalini: “L’intenzione è quella di tenerli tutti e quattro, ma alle condizioni della Virtus. Noi possiamo arrivare fino a un certo punto. Senza poter andare oltre. Per Fabbro il discorso è un po’ diverso. Ha 27 anni, quindi con la legittima ambizione di tornare in B o comunque di guardarsi attorno”.
Sulle probabilità che resti Cella: “Credo andrà in ritiro con la Cremonese. Una chance la merita. Non dovessero puntare su di lui è chiaro che lo rivorremmo ancora con noi. A quel punto non solo in prestito. Cella per noi sarebbe fondamentale”.
Intanto Lonardi, interessamento riferito il 12 maggio su queste colonne, se n’è andato al Südtirol a zero: “Se c’è un po’ d’amaro in bocca? Il rammarico non è tanto non aver fatto la plusvalenza, ma per quel percorso comune venuto a mancare nella parte finale. Alla Virtus era giusto riconoscere la valorizzazione garantita a Lorenzo in questi anni. Siamo partiti insieme, dovevamo arrivare insieme. Sarebbe stato tutto più naturale. Com’è stato per Pellacani, per Pittarello, per Visentin”.
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