Mestre, Stefano Serena: “Penso di aver fatto il massimo, forse anche di più: ho diversi motivi per mandare tutto a fare in culo, ma…”
giovedì 1 Giugno 2023 - Ore 12:52 - Autore: Pietro Zaja
Queste le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa da Stefano Serena, presidente del Mestre: “Ho perso l’abitudine a fare le conferenze in presenza, ma ho preferito farla dal vivo rispetto a un comunicato: ritengo di dover essere qui perché voglio dare delle risposte a molti tifosi. Soprattutto sono qui per loro. Parliamo di uno sport e di una città in cui sono molti a tenerci. Quest’anno non è stata una stagione brillante, forse la più complicata da quando sono qui. Sono emerse delle criticità che non ho mai affrontato, sia in campo che fuori. L’ambizione è sempre stata molto alta, sembra che ogni cosa che si fa non va mai bene. Io sono sempre stato chiaro. Siamo un po’ un popolo di autolesionisti, ci piace farci del male da soli, sembra che si goda quando le cose non vanno bene, è un mondo un po’ strano quello mestrino. Sono tornato qui dopo dieci anni, avevo preso il Mestre in Prima Categoria. Sono passati degli anni, dei campionati, anche con delle belle soddisfazioni, ma sono onesto e vi dico che quest’anno è stato difficile. Però, dei risultati li abbiamo ottenuti, nel nostro percorso. Per quanto riguarda il prossimo campionato ho deciso di confermare in toto la dirigenza e lo staff. Le critiche sono ben accette, ma quando una critica diventa costante e si trasforma in offese non va bene. Un presidente non dovrebbe poi preoccuparsi anche di queste cose. La squadra in primis, oltre ad avere come avversari le squadre del nostro girone, ci siamo trovati a giocare contro le nostre persone. Non sono qui a giustificare nessuno, ma solo a spiegare che se uno è un tifoso vero non può arrivare alle offese personali. Quest’anno ne ho sentite diverse nei confronti dei giocatori e dello staff, ma così come della dirigenza. Io mi ritengo una persona normale, posso sbagliare, anche se non penso di aver mai fatto degli errori grandi. Non siamo mai retrocessi… Non sempre, però, si ha sempre l’impressione che tutti quanti remino nella stessa direzione. Quando le cose non vanno bene è lì che si vede il primo tifoso. E un tifoso del Mestre sono pure io. Ci tengo e penso di averlo dimostrato da qualche anno, nonostante i miei obiettivi che ho sempre comunicato. Il calcio nel comune di Venezia magari non è la stessa cosa che nel comune di Padova, Vicenza… Qui non si è investito più nulla. Però se si vuole fare calcio ad un certo livello, allo stato attuale, in questi dieci anni, nonostante tutto quello che può essere stato fatto dalla Società, dai tifosi o dal Comune, ci sono stati dei problemi. Non siamo dei Grandi, perché non ne abbiamo la possibilità, le strutture… Abbiamo confermato l’allenatore, il vice allenatore, il ds Busolin (fossi stato in lui non avrei accettato di rimanere, ma questo vi fa capire quanto ci tenga)… Al di là che sono anni che dico che voglio mollare, sono qui a presenziare, sono presente alle partite, se serve sono presente agli allenamenti, se serve cambiare giocatori lo facciamo. Non ho mai mollato, se mollo non mi vedrete. Spero di poter passare per Mestre, quando passerò per la città quando non sarò più il presidente. Penso di aver fatto il massimo, anzi, qualcosa in più. Quando ho preso il Mestre ho detto che in 5 anni volevo riportarlo tra i professionisti, e ci sono riuscito legalmente. Ho fatto di tutto per andare avanti, non per tornare indietro. Il mondo del calcio è strano, faccio fatica a sopportarlo. Ho diversi motivi per mandare tutto a f****o! È un mondo che coinvolge tante persone e mi dispiacerebbe che un giorno tutto questo non ci fosse più. In qualità di presidente, mi piacerebbe però ci fossero altri motivi per continuare. Intanto mantenere la Serie D: allo stato attuale abbiamo lo stadio, che è il Baracca, che ci permette di fare la Serie D. Il Comune si è espresso nella volontà di sistemarlo, ma hanno fatto poco. Dall’altro lato c’è una Società che non insiste per ricordare che ci siamo o che abbiamo l’ambizione di vincere il campionato, ma dovrebbero saperlo. Se abbiamo l’intenzione di vincere un campionato abbiamo dimostrato di poterlo fare, come nell’anno di Zironelli. Vediamo che sviluppi ci saranno: se andrà avanti il progetto del Bosco dello Sport, potrebbe esserci uno stimolo a riprendere da parte mia. Tutto potrebbe essere rivoluzionato in favore di una città come Mestre, ma al momento è tutto ancora poco chiaro. La Serie C non è un mio obiettivo: l’ambizione dovrebbe essere quella di andare oltre, ma al massimo al Baracca si può fare la Serie C e la Serie C non è l’obiettivo mio. Oggi come oggi cerco di mantenere la categoria. Come budget non siamo una di quelle squadre che spendono poco. Nonostante l’anno scorso non abbiamo fatto una grande annata, avevamo una rosa importante. Da primi 3/4 posti. Pensate a un presidente che spende, una squadra che non rende e i tifosi che si ribellano: semplice come situazione… Per quanto riguarda il Settore Giovanile eravamo arrivati ad avere un buon settore nell’anno della C, poi però lo abbiamo dovuto ricostruire. Sono già 2/3 anni che qualche giocatore alle squadre professionistiche li diamo. Il Settore Giovanile si sta muovendo bene. A Zelarino, a differenza dei primi anni, adesso non ci vado neanche una volta all’anno: fa parte delle motivazioni. Se ti mancano certe cose non le fai più. Non significa che se non ci sono, però, le cose non vadano avanti. Le intenzioni del Mestre di quest’anno sono quelli di fare un buon campionato di Serie D, con giovani. Vogliamo consolidare la nostra Società e farlo facendo crescere anche il Settore Giovanile. Accettiamo le critiche, ma costruttive. Non siamo indifferenti sullo stadio, alcuni lavori li hanno iniziati, ma vanno a rilento. Visto che si è preso un impegno pubblico, io confido che questo impegno venga mantenuto. Negli anni passati non abbiamo dichiarato di voler vincere il campionato, quindi magari il Comune non si è sforzato più di tanto. Sto anno allora lo dichiariamo! Per quanto riguarda la rosa, con alcuni giocatori cercheremo di avere degli accordi che vadano oltre il 30 giugno. Siamo nel mondo dei Dilettanti ancora, abbiamo dei doveri, non dei diritti. A Mestre, negli ultimi anni, abbiamo dato davvero molte opportunità a giocatori di rimettersi in mostra. Sta di fatto che una delle poche cose che mi rimandano in campo è aver rilanciato alcuni giocatori. Noi possiamo anche decidere di confermare alcuni giocatori, per me ce ne sono alcuni che hanno delle buone qualità. Chi non ci ha convinto non rimane a Mestre. Altri che hanno dato tutto resteranno, cercheremo di confermarli”.
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