Il pagellone di fine anno (da 10 a 0) del Triveneto
sabato 31 Dicembre 2022 - Ore 18:35 - Autore: Dimitri Canello
(d.c.) – Siamo a fine 2022 e, come di consueto, ecco il pagellone dell’anno solare, con promozioni e bocciature dal 10 allo 0, senza eccezioni.
10 a Bisoli – Salva il Cosenza con un autentico miracolo, risolleva il Südtirol ultimo in classifica e lo porta (per ora) in zona playoff. Meglio di questo non gli si può chiedere
9 al Südtirol – un voto in meno soltanto per la gestione Zauli-Greco, che rischiava di rovinare tutto. Per il resto una promozione fantastica con 90 punti all’attivo e un piazzamento lusinghiero in B
8 all’Arzignano – promozione e ritorno in Serie C, un ottimo piazzamento in terza serie per chiudere il 2022. Un anno da ricordare per il club di Lino Chilese
7 a Milanese e a Beto – La Triestina rischiava di sparire, se è ancora in vita, sia pure all’ultimo posto, lo deve anche all’ex amministratore unico, protagonista di gestioni poco brillanti ma capace di trovare l’acquirente in grado di raccogliere l’eredità di Biasin in pochi giorni e di garantire con soldi propri una fase delicata legata al passaggio di consegne. Spostandosi di pochi chilometri, ecco un attaccante dalle potenzialità devastanti che ancora non ha fatto vedere in pieno quello che può fare. L’ennesima intuizione dello staff di mercato bianconero, che continua a sfornare miracoli a ripetizione
6 a Rosso e a Lovisa – le due retrocessioni sono figlie di quanto accaduto nella prima parte della stagione, in cui entrambi avevano meritato l’insufficienza piena (vedi pagellone dello scorso anno). Il dopo merita quantomeno la sufficienza: Rosso spende tantissimo sia a gennaio sfiorando una salvezza che sarebbe stata miracolosa che in estate dopo il ritorno in C e si piazza secondo a un punto dal primo posto. Lovisa capisce che la salvezza è impossibile e progetta subito la risalita, senza avere uno stadio. Salva i conti a gennaio ed è in piena corsa per il ritorno in B.
5 a Setti e a Niederauer – Prima parte dell’anno ottima per il presidente del Verona, con un piazzamento eccellente. Poi distrugge tutto e i risultati lo condannano impietosamente. Ultimo in classifica, con scarsissime speranze di salvarsi. Quanto a Niederauer, incassa una retrocessione e sbaglia tutto nella prima parte della stagione in B. Ma poi rimedia e l’arrivo di Antonelli e Vanoli può significare la risalita
4 a Sogliano – tre anni senza uno straccio di risultato a Padova e con spese fuori controllo. Col risultato che chi gli succede si trova a rovistare fra le macerie, prendendosi tutto il fango che avrebbe meritato ben altro destinatario. Nonostante questo, viene promosso in Serie A dalla chiamata di Maurizio Setti. Senza parole.
3 alla Triestina – un anno orribile, prima con la morte di Mario Biasin, poi culminato con la caduta all’ultimo posto in classifica. Un triste primato negativo, da condividere fra tutti i protagonisti, dirigenti e giocatori compresi. L’augurio è che il 2023 porti la salvezza, un club storico come l’Alabarda non può retrocedere in D
2 a Nsame – sbarca a Venezia in condizioni impresentabili, salta il finale di stagione per presenziare a un matrimonio, poi spara a zero contro chi gli ha dato la possibilità di curarsi. Mamma mia…
1 a Brosco e Pelagatti – nei due momenti decisivi, due colpi di pallavolo come neanche nelle categorie dilettantistiche nelle finali da dentro o fuori per Vicenza e Padova. Da censura
0 a Luca Campedelli – uguale al voto del 2021. Il Chievo è sparito, ma insiste a cercare una giustizia che gli dà (giustamente) sempre torto in ben 27 gradi di giudizio. Grottesco il tentativo di fusione col Sona, il peggio visto in tanti anni di calcio
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