Treviso, il nuovo acquisto Severgnini: “Da bambino andavo al Tenni: sento il biancoceleste. Ecco a chi mi ispiro e su Salviato…”
giovedì 15 Dicembre 2022 - Ore 14:41 - Autore: Pietro Zaja
Arrivato da qualche settimana al Treviso, Nicolò Severgnini, difensore centrale ex Mestre, ha già disputato tre gare sotto la guida di Cunico. L’esordio con la Robeganese in trasferta, poi le due gare del Tenni con Liventina e Liapiave. Un trascorso al Mestre, un presente e un futuro in biancoceleste in un ambiente nuovo, ma mica tanto. Severgnini si è raccontato in un’intervista a Trivenetogoal. Ecco le sue parole.
Come ti sei trovato al Treviso in queste prime settimane? Come ti senti?
“Diciamo che conoscevo già parecchi compagni, quindi non è stato difficile l’approccio con la squadra. Fisicamente sto abbastanza bene, non sono ancora al top, però ci sto lavorando. Ho cambiato stile di allenamenti, quindi nelle prossime settimane conto di arrivare al top della forma”.
Cos’è cambiato nel lavoro quotidiano rispetto al Mestre?
“Diciamo che sono proprio due metodi diversi di esprimere il gioco del calcio, la forza, un po’ queste cose qua ecco”.
Alcuni compagni gli conoscevi già: che gruppo siete?
“Sicuramente siamo un gruppo molto amalgamato, di persone prima che calciatori. Siamo dei ragazzi che sanno lavorare, quindi mi sono integrato subito con i ragazzi senza nessun tipo di problema”.
Con Cunico come ti trovi?
“Il mister l’ho già avuto, quindi so che persona è e so come lavora, quindi anche da questo punto di vista non ho trovato alcuna difficoltà”.
Sei passato poche settimane fa al Treviso. Mi puoi raccontare la scelta?
“La scelta non è stata difficile. Essendo nativo di Treviso, appena c’è stata la chiamata ho accettato. E come ti dicevo prima, conosco il mister, conoscevo i compagni, e quindi nel complesso è stata una decisione abbastanza semplice. Diciamo che Treviso ha forti ambizioni e quindi, anche per tutte queste cose, è stata una scelta facile”.
Come le valuti le tue prime prestazioni?
“Ti dico la verità: sicuramente si può sempre far meglio, quindi io punto, come ti dicevo prima, ad essere al top della forma. C’è ancora da lavorare, ma la squadra è già forte, preparata, quindi non si tratta di un discorso che vale solo per me”.
L’obiettivo è chiaro: vincere il campionato e arrivare in Serie D. Sentite di poter raggiungerlo?
“L’obiettivo nostro è di vincere di domenica in domenica. Quindi ora pensiamo al Giorgione, poi c’è la sosta. Lì lavoreremo per farci trovare pronti all’inizio del campionato di ritorno, ma sicuramente l’obiettivo nostro è unico, ovvero quello di vincere il campionato. Non ci sono né se né ma. I tifosi magari sono rimasti scottati dall’anno scorso, quindi pretendono ancora di più, giustamente, perché la piazza di Treviso pretende queste cose qua. Sta a noi portarli là su”.
Com’è stato giocare al Tenni di fronte a così tanti spettatori in Eccellenza?
“Sicuramente l’approccio al Tenni è bello, perché ci sono i tifosi che ti spingono, la curva… Tutte cose che in Eccellenza in altre società non trovi, quindi è una motivazione in più per vincere le partite. In Serie D, a Mestre e a Chioggia, sono stato in piazze in cui c’erano tifosi, però qui a Treviso, essendo trevigiano, lo sento di più. Il biancoceleste è casa mia. Sono di Treviso e lo sento. Non ho mai giocato a Treviso, né giovanili né nessun’altra categoria. Questo è il primo anno. Ero a Montebelluna nelle giovanili, quindi per situazioni poi ho intrapreso un altro tipo di carriera e non ho mai avuto modo di giocarci. Io sono di Paese, che è più o meno a cinque minuti dal centro e da bambino andavo a vedere il Treviso in curva e in tribuna, per questo ti dico che la sento”.
Quest’anno ci sono giocatori più esperti, come Salviato, e giocatori più giovani, come Shukolli. Come valuti questa differenza d’età? I giovani in squadra come sono?
“Sicuramente Simone Salviato è un punto di riferimento, non solo per i giovani, ma anche per noi. Loro devono prendere solo esempio da lui, per come si atteggia, per com’è in campo, e soprattutto per com’è fuori, ovvero per come sa gestire tutti noi anche. Lui è un ragazzo che ti coinvolge, ti spiega, ti prende da parte. Ha tutte queste qualità qua, anche perché ha fatto categorie superiori e ha molti anni alle spalle di anni giocati, di spogliatoi, di ragazzi, di tutto. Si nota che ha un’esperienza maggiore. Bisogna solo imparare da lui. Io avevo giocato un anno anche con Gianni Fabiano, che è un esempio per me”.
A quale difensore del Mondiale ti paragoneresti?
“Questa è difficile… Forse non ci sono neanche in questo Mondiale. A me è sempre piaciuto Sergio Ramos, mentre se restiamo in Italia Bonucci, come stile di gioco. Non ci sono loro ai Mondiali, quindi davvero non saprei”.
Proprio stalkerandoti su Instagram ho visto che avevi pubblicato un post su Sergio Ramos. Ti ispiri a lui?
“Lui come personalità, metodo di lavoro, come atteggiamento in campo, mi piace. Gli ruberei tutto, ma se dovessi sceglierne tre gli ruberei il controllo del pallone, il lancio e la personalità. Lui è il top”.
Nella difesa a tre in che posizione ti trovi meglio?
“Con il mister, anche negli anni indietro in cui l’ho avuto, ho sempre fatto o uno o l’altro, o il braccetto o il difensore centrale, e per me non cambia molto. Negli anni ho sempre fatto sia un ruolo che l’altro”.
Come ti sono sembrati i nuovi compagni arrivati come te nelle ultime settimane?
“Hanno fatto acquisti sicuramente validi per la categoria. Treviso deve vincere e hanno fatto degli acquisti per arrivare su. Malagò, che conoscevo già, per esempio, che ha fatto molti anni di D, sa giostrare molto bene la palla”.
Quali sono i tre buoni propositi per l’anno nuovo?
“Continuare con quello che stiamo facendo, dare soddisfazioni alla nostra gente e vincere. Questi sono i tre punti fondamentali adesso”.
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