Cittadella, Marchetti: “Siamo in difficoltà, è evidente: siamo molto insicuri e disattenti in difesa”
martedì 13 Dicembre 2022 - Ore 12:42 - Autore: Staff Trivenetogoal
Ieri sera Stefano Marchetti, Direttore Generale del Cittadella, ha parlato in diretta dagli studi di Rigorosamente Cittadella, in onda ogni lunedì sera su Telechiara, canale 17 del digitale terrestre. Si è espresso sulla situazione complessiva della squadra, che sta vivendo un periodo complicato, e sulle modalità per uscirne. Ha parlato anche degli infortuni che da mesi martoriano la squadra e dell’imminente arrivo del mercato.
“Sicuramente stiamo vivendo un momento negativo: siamo in difficoltà ed è evidente, bisogna essere onesti. Le prestazioni tutto sommato sono discrete però questo attualmente non ci consola: dobbiamo migliorare sui dettagli, sono quelli che fanno la differenza e noi a tal proposito sbagliamo praticamente sempre, infatti finiamo per subire gol come quello di ieri col Benevento. Io non cerco alibi: al di là degli infortuni, l’undici titolare non conta così tanto, nel senso che per le qualità che abbiamo chi gioca gioca ed è chiamato a dare il meglio di sé. In questo momento noi appunto esprimiamo un buon gioco a livello offensivo e di costruzione, ma in difesa siamo ancora molto insicuri, disattenti e certi errori non te li puoi permettere se hai un certo tipo di obiettivo.
Anche a Genova, quando abbiamo vinto, eravamo in difficoltà per la verità, non avevamo neanche tutti i giocatori a disposizione. Giocare tre partite in una settimana è molto impegnativo: dovresti poter contare su di un turnover vero e proprio per arrivare fresco a ciascuna partita, cosa su cui in questo momento noi non possiamo fare affidamento. In generale abbiamo lasciato più di qualche punto per strada, con un certo rammarico, ma il discorso è che facciamo degli errori troppo grossolani. Come si esce da questa situazione? Guardando in faccia quello che si è: capire che il momento è difficile, non demordere, non vivere di ricordi, portare positività e non negatività, e avere la consapevolezza che devi saper soffrire. Per noi non è mai stato scontato il fatto di rientrare tra le prime posizioni della classifica, io non vorrei che passasse l’idea che quello è il nostro posto di dovere: per una squadra come il Cittadella non c’è nulla di male nel lottare per salvarsi, anche all’ultima giornata se serve, poi tutto quello che arriva in più è solo che guadagnato. I ragazzi lo sanno e devono semplicemente essere più concentrati, ma allo stesso tempo anche sereni, liberi di testa, per non commettere errori sia in fase difensiva (in modo da non subire gol) sia in fase offensiva (per farne di più). Nel calcio bisogna anche avere coraggio: se non sai reggere la tensione non è uno sport che per te. Anche perché il coraggio è la caratteristica che ti fa fare quel salto di qualità per capitalizzare le (poche in questo periodo) occasioni che crei. Se invece giochi con ansia l’entusiasmo viene a mancare e inizia a salire la frenesia, quella negativa però. Per come giochiamo noi poi i primi difensori sono gli attaccanti: abbiamo bisogno di giocatori che sappiano difendere e che al contempo riescano a far giocare bene la squadra, ma il vero fattore chiave comunque resta la mentalità. A livello di condizione atletica non so dire se è cambiato qualcosa negli anni, il nostro modo di allenarci è sempre lo stesso, solo che ora non porta i risultati che portava prima. Il Citta comunque ha bisogno di giocare sempre ad alta intensità, pressando alto per tenere la squadra avversaria il più possibile nella sua metà campo. Fisicamente stiamo bene, però con questo dispendio di energie è chiaro che è più facile incorrere in un certo tipo di infortuni. L’infortunio che ha pesato (e che pesa) di più è evidentemente quello di Baldini: perdere lui per tutto l’anno è stata (e sarà) una vera e propria mazzata. Un giocatore di grande qualità che aveva avuto una crescita eccezionale nei mesi precedenti all’infortunio, ma in ogni caso io non voglio nascondermi dietro questo genere di scuse.
Ci tengo a ricordare che Gorini è un allenatore di livello ed ha tutta la fiducia della società. Il mercato poi va affrontato nel momento in cui inizia: bisogna capire chi c’è effettivamente sul mercato, chi è disponibile a trasferirsi, chi rientra potenzialmente nel budget. Io ho delle idee per migliorare la squadra, resta da capire se ci saranno i presupposti per poterle attuare. Non è detto infatti che prendendo un’altra punta per rimpiazzare Baldini si inizi automaticamente a fare tanti gol, questo si fa invece creando una mentalità calcisticamente aggressiva e un gioco propositivo. È vero che quello che conta è vincere e fare punti, giocare bene di per sé non è fondamentale, ma il discorso è che chi gioca bene di solito alla fine i punti li fa: ti può andar male un paio di volte, ma non può di certo durare a lungo.
Gestire uno spogliatoio è difficile ma al contempo estremamente affascinante: entrare nella testa dei giocatori è complicato, devi essere credibile e non lasciare nulla al caso perché i giocatori lo notano. Tramettere ai ragazzi l’importanza della causa per cui si battono è la cosa più importante. È vero che questa è una stagione tosta ma la verità è che la serie B lo è sempre stata: il livello è sempre stato alto, nessuno ti ha mai concesso niente. Già domenica dobbiamo stare attenti perché incontriamo una squadra competitiva come il Sudtirol, non è per niente una squadra materasso, come d’altronde dimostrano i risultati che ha inanellato finora.
Elhan è un ragazzo straordinario e un giocatore di grande livello: una persona seria, che lavora sodo, che sa imparare dai propri errori e che sa anche farsi scivolare addosso le critiche. In tutto ciò non dimentichiamo il lavoro eccezionale dello staff che lo sta allenando divinamente a mio parere.
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