Cittadella, Gabrielli: “Il calcio di provincia frutta più di quello delle grandi città: c’è più spirito di aggregazione”
giovedì 10 Novembre 2022 - Ore 18:15 - Autore: Staff Trivenetogoal
Lunedì sera Andrea Gabrielli, presidente del Cittadella, ha parlato in diretta dagli studi di Rigorosamente Cittadella, in onda ogni lunedì sera su Telechiara, canale 17 del digitale terrestre. Si è espresso sul pareggio di sabato al Tombolato e sulla crescita della società negli ultimi anni, oltre che sulla situazione infortuni e sul possibile mercato di rinforzo.
“Sicuramente da ieri usciamo un po’ rammaricati per il risultato, data la prestazione che ha sostenuto la squadra e il rigore arrivato all’ultimo: sarebbe stata la ciliegina sulla torta della nostra partita, avremmo vinto con merito. Purtroppo non è andata così ma si sa che i rigori sono una lotteria, ed il portiere comunque è stato bravo: è uno che sa parare i calci piazzati. In generale comunque abbiamo giocato bene, la prestazione solida che tutti ci attendevamo c’è stata e stiamo tornando ad esprimerci al meglio. Quello che ci castra ancora sono gli infortuni che si fanno sentire, ma le sensazioni restano positive: stiamo facendo un bel percorso, che va avanti già da alcune partite, e guardiamo al futuro con serenità.
Gorini ci sta mettendo del suo, in senso positivo, la squadra con lui esprime un bel calcio anche perché è riuscito a rinnovare l’assetto tattico impostato inizialmente da Venturato, nonostante anche lui finora sia stato condizionato dagli infortuni, nel senso che non sempre ha potuto schierare i migliori interpreti per ciascun ruolo.
A me sembra che la tendenza degli ultimi anni sia che, in certi casi, il calcio di provincia possa fruttare addirittura di più di quello delle grandi città, forse perché da parte delle persone c’è più spirito di aggregazione attorno alla causa calcistica: nelle piccole realtà vedere una squadra non blasonata che ha successo è una soddisfazione enorme per tutta la popolazione. Un esempio interessante oltre al nostro è quello del Sassuolo: probabilmente una decina di anni fa eravamo più famosi noi; con l’arrivo di Squinzi e della Mapei loro hanno fatto il salto di qualità. È importante comunque restare coi piedi per terra perché bisogna essere equilibrati, noi abbiamo un nostro progetto ed una nostra logica e per noi è già importante essere una realtà consolidata della serie B. Inoltre abbiamo un forte legame col territorio, ci sono aziende che sono cresciute di pari passo con noi nel corso degli anni: questa cosa ci rende molto orgogliosi a livello di società.
Del mercato se ne parlerà a dicembre-gennaio, adesso è presto per parlarne. Valuteremo la situazione infortuni, ma in ogni caso resta il fatto che durante il mercato invernale non si può pretendere di fare dei colpi che svoltino la stagione, perché i giocatori di livello tendono a restare nelle società in cui già militano. Ribadisco poi che noi siamo stati castrati dagli infortuni, soprattutto in attacco, ma questo inconveniente ci ha anche portato a sperimentare soluzioni diverse in campo, e la cosa che mi fa piacere è che chiunque sia stato schierato ha sempre fatto bene: significa che il gruppo è compatto e che tutti sono importanti per inanellare una serie di risultati positivi. Insomma non tutto il male vien per nuocere: alcuni giocatori si sono ritrovati da quando, nostro malgrado, esiste questa situazione.
Questo campionato è del tutto imprevedibile. Una neopromossa come il Bari, per esempio, che è in grado di portare quarantamila tifosi allo stadio non è affatto da sottovalutare, e infatti sta facendo bene: sono curioso di vedere i loro tifosi quando verranno a Cittadella quanto riusciranno a spingere la squadra. Comunque ogni partita nasconde delle insidie, ma tra tutte le prossime una che dobbiamo vincere per forza, con tutto il rispetto per i nostri avversari, è quella contro il Cosenza: non possiamo mancare i tre punti. Anche settimana prossima contro il Parma potrebbe rivelarsi un incontro dalla grande importanza, abbiamo già fatto bene su quel campo in passato: secondo me possiamo puntare a fare il colpaccio.
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