Padova, un primato a sorpresa (ma non troppo). Pordenone, cosa manca. Vicenza, la variabile Ronaldo. Trento e Triestina: due panchine che scottano
domenica 25 Settembre 2022 - Ore 23:11 - Autore: Dimitri Canello
Chi conosce l’ambiente padovano non faticherà a ricordare l’aria di burrasca che tirava dopo la prima sconfitta in campionato a Vercelli e un precampionato zoppicante. Un diluvio di critiche alla società, a Caneo e ai giocatori, previsioni addirittura di una Serie D imminente, varie ed eventuali. Nemmeno venti giorni dopo, il mondo si è capovolto. Il Padova ha battuto due delle favorite alla vittoria finale (Vicenza e Pordenone), ha espugnato Alessandria battendo la Juve, ha inflitto l’unica sconfitta di questo primo spicchio di stagione alla Pro Patria. Gioca un calcio spettacolare, fatto di sovrapposizioni, duelli vinti, attacchi con più uomini, corsa, giocate d’alta a scuola. Ieri a Lignano la vittoria è stata limpida, anche se paradossalmente la squadra ha giocato molto meglio in undici contro undici che in superiorità numerica. Il Pordenone, dopo aver preso gol, non si è disunito e si è costruito due palle gol incredibili, entrambe fallite da Dubickas e da Pinato, sin lì uno dei migliori. A Di Carlo, in tutta evidenza, mancano tremendamente Palombi, ancora ai box dopo un precampionato tribolato e lo stesso Dubickas, ancora in condizioni a dir poco deficitarie dopo l’eccellente stagione scorsa a Piacenza. Candellone e Magnaghi, due buoni giocatori di categoria, con tutto il rispetto non sono la stessa cosa dei due probabili titolari e alla lunga la differenza si sente. Il Pordenone, se recupererà i suoi primattori, lotterà fino alla fine per il traguardo massimo e la sensazione è che lassù lotterà pure il Padova. Perché ci sono squadre più forti, come evidenziato dalle nostre griglie precampionato, ma come già detto e scritto non c’è nessuna corazzata imbattibile. Ognuna delle prime 5-6 ha difetti, chi in un reparto, chi nell’altro, chi nella panchina, chi nei singoli, chi negli equilibri tattici. Bruno Caneo sta dimostrando di non essere un signor nessuno. Dal maestro Gasperini ha assimilato concetti di gioco che ricordano molto la migliore Atalanta. L’incognita rimane la tenuta a lunga percorrenza, considerato che spesso e volentieri il Padova ha incantato nei primi due mesi e poi ha incontrato difficoltà più avanti, nel corso dell’autunno e a inverno inoltrato e che le squadre di Caneo partono forte per poi calare. Siccome, però, dagli errori s’impara, sicuramente qualche contromisura sarà stata presa per evitare il ripetersi di situazioni passate non immutabili. Nel frattempo i tifosi hanno riacceso la scintilla, sono andati in 800 a Lignano e adesso aspettano la nuova curva per provare a sognare di invertire un pronostico che stavolta sulla carta non li vede favoriti.
Il Vicenza non è certo contento del rinvio della partita con la Juventus, visto che lassù corrono e che non si può attardarsi più di tanto, neppure quando si parla soltanto di posticipi. Dopo la pausa forzata, tornerà Ronaldo, che ha scontato i quattro turni di squalifica che gravano sul suo conto dalla sciagurata finale di Palermo. Adesso Ronaldo ha la possibilità di lasciare il segno in chiave positiva nella sua nuova avventura. Un altro Baldini, Francesco, stavolta lo guiderà dalla panchina e non sarà il suo avversario, cercando di sfruttarne al meglio le sue indiscutibili qualità. Con l’ingresso sulla scena di Ronaldo il 3-5-2 del Vicenza, che viene alternato al 3-4-3, beneficerà dell’estro del brasiliano, oltre che della sua capacità di guidare la squadra dalla cabina di regia. Aumenterà la pericolosità biancorossa sui calci piazzati, sui calci d’angolo e aumenterà pure la capacità di ribaltare il fronte offensivo della squadra, che potrà disporre di una soluzione in più da utilizzare nell’assalto alla porta avversaria. Una delle qualità migliori di Ronaldo, infatti, è quella di innescare la prima linea con sortite offensive mirate, che si possono trasformare in azioni personali oppure in assist al bacio per l’attaccante di turno. Insomma, il centrocampo del Vicenza aumenterà considerevolmente il proprio tasso tecnico, fermo restando che il problema potrebbe essere la scarsa copertura garantita alla terza linea. Ronaldo, infatti, non ha doti spiccatamente difensive, così come non le ha Scarsella. Al suo fianco potrebbe esserci Cavion, fra i titolari quello che offre maggiore copertura alla difesa. Da capire se il centrocampo sarà a 3 o a 2. Ronaldo può giocare con entrambi i moduli, ma offre un rendimento maggiore con due mezzali al suo fianco.
Se il Vicenza sabato non ha giocato, lo hanno fatto eccome Trento e Triestina. Mi sono rivisto la partita oggi pomeriggio e ne ho ricavato per entrambe un’impressione non certo entusiasmante sotto tanti punti di vista. D’Anna continua a ricercare un’identità di gioco che non ha trovato con nessuno dei moduli utilizzati sinora, ben tre nelle ultime cinque partite. Il Trento ha avuto pure l’uomo in più ma non ha saputo sfruttarlo, la manovra manca di fluidità e la panchina di D’Anna rimane tutt’altro che solida. Per ora si va avanti, senza grandi entusiasmi e con una classifica decisamente deludente, tanto quanto quella della Triestina, dove Bonatti rimane in sella, ma criticatissimo dai tifosi che non trovano tracce di un’identità di gioco che dovrebbe caratterizzare il nuovo corso. Squadra nuova, difficoltà evidenti, un cambio tattico nebuloso con passaggio al 4-3-1-2 che non ha portato quella svolta tanto attesa. Unico appiglio, una buona resistenza in inferiorità numerica, con il super gol di Paganini che ha permesso quantomeno di non perdere. In cinque partite, però, non è arrivata neppure una vittoria per una squadra che avrebbe dovuto competere per i primi posti e che si trova già adesso a -8 dalla vetta. Di una vera svolta, per adesso, ci sono poche tracce. Mercoledì il dg Romairone andrà in conferenza stampa con ogni probabilità per difendere la sua scelta estiva. Nel raccontare l’ottima campagna acquisti condotta sottolineavamo come l’incognita potesse essere proprio Bonatti, reduce da un’entusiasmante stagione alla Primavera della Juve, ma privo di esperienza ad alti livelli. Non è la stessa cosa guidare un gruppo di giovani o una squadra di primattori che, sulla carta, puntano ai primissimi posti. Un periodo di adattamento e di difficoltà poteva starci, ma l’impressione è che la pazienza non potrà essere infinita. In tribuna al Briamasco c’era Bruno Tedino, uno come Massimo Pavanel potrebbe far comodo a entrambe, anche se al momento su nessuno dei due fronti (Trento e Trieste) sembra imminente un cambio in panchina. Postilla finale per l’Arzignano, che continua a sorprendere in questo inizio di stagione. Tutto fieno per l’inverno, quando arriveranno le difficoltà e un’ottima resa complessiva per un gruppo che si sta giocando molto bene le sue carte. Resta la Virtus Verona che, a parere chi scrive, quest’anno dovrà sudare parecchio per salvarsi. Lo abbiamo sottolineato in tempi non sospetti, questo inizio zoppicante conferma che ci sarà da lavorare duro per mantenere la categoria.
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