Pordenone, il sindaco si sfoga: «Seguito sparuto, lo stadio si farà quando troverò i soldi». La replica: «Esuli costretti, si ricorda la promessa?»
mercoledì 14 Settembre 2022 - Ore 13:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
Duro botta e risposta fra il sindaco Alessandro Ciriani e la tifoseria del Pordenone sul tema stadio. Il sindaco si è sfogato così sul suo profilo Facebook
“Investiremo 11 milioni – scrive il sindaco – per dare ai nostri anziani una nuova casa di riposo che non sia un casermone degli anni ’60. Abbiamo investito parecchi milioni per sistemare le scuole e ne faremo tre nuove più un asilo. Strutture Moderne, antisismiche, energeticamente efficienti, tecnologicamente avanzate. L’elenco potrebbe continuare (per esempio con la realizzazione di appartamenti per housing sociale, foresteria per studenti, aule universitarie, riqualificazione di edifici abbandonati, strade, piazze). E più fai, più ti chiedono . Tutto questo intercettando fondi europei, statali e regionali: niente mutui. Significa abbattere il debito e aumentare gli investimenti. Non proprio così facile. I bandi non finanziano quello che vuoi ma pongono obiettivi molto puntuali. E qualcuno, in un contesto devastato da due anni di pandemia e dalla più grave crisi economica della storia, continua a insistere per uno stadio?? Lo stadio si farà quando troverò i soldi (tanti) per realizzarlo, tenendo anche conto dei costi di gestione e del numero (sparuto) di spettatori che oggi seguono il calcio in città. Comprendo la passione dei tifosi e le opportunità extracalcistiche dello stadio, ma ci vuole senso della misura e un po’ di conoscenza delle regole finanziarie pubbliche»
Questa la risposta di Pordenone Neroverde 2020.
“Caro Signor Sindaco, il seguito del Pordenone Calcio é sparuto perché costretto all’esilio in terra straniera (perché Udine é l’avversario politico ed economico secolare di Pordenone), in uno stadio di una località che si ravviva solo d’estate e che incredibilmente gode di uno stadio omologato per la serie B. Il gruppo sparuto si é girato e continuerà a girare l’Italia per rappresentare Pordenone, la città e la sua squadra. Come forse non ricorderà, dato che é risaputo il suo disinteresse verso il pallone (é una constatazione, non una critica, registrata anche da esponenti della Sua coalizione), negli ultimi anni il Bottecchia ha attirato tifosi dal Veneto orientale, ma l’esilio non ha permesso di sfruttare l’onda positiva della Serie B per strutturare il seguito e trasformare lo sparuto gruppo in un gruppo; il primo anno di serie B c’erano costantemente 3-4000 spettatori a Udine e non dubitiamo che se avessimo giocato a Pordenone, in uno stadio dalla capienza minima di 5500 spettatori, avremmo registrato il tutto esaurito costantemente. L’assenza forzata dalla città sicuramente accresce il disinteresse verso qualcosa che di cittadino non ha nulla se non il nome, ormai. Abbiamo già perso una generazione di giovani tifosi e il futuro ci appare alquanto fosco visto l’andazzo. Ci creda, Signor Sindaco, che seguire i colori della squadra della propria città perennemente in trasferta é un atto di fede e di appartenenza che lei, per la sua storia politica, dovrebbe comprendere e guardare con simpatia (nel senso greco dell’etimo). Quest’estate i suoi collaboratori Signori Lo Perfido e De Bortoli, ci avevano rassicurati che ci sarebbero stati importantissimi sviluppi sulla questione stadio, che però vediamo (prevedibilmente) persistere in un fumoso stato di difficile comprensione. Quasi certi, purtroppo, dopo questo suo sfogo, che nulla si muoverà da qui alla fine del suo secondo mandato non ci resta che continuare a seguire da esuli le sorti della squadra della nostra città, come negli ultimi tre anni, rimanendo quei pochi e sparuti fratelli di tifo, manipolo di ultimi testimoni di una fede nei colori Neroverdi che non trova né corrispondenza, né tantomeno interesse, nell’amministrazione comunale corrente. Amministrazione che, essendo la sua coalizione al potere, non può che essere il solo destinatario delle pressanti richieste per questa struttura strategica per la città (contrariamente a quanto Lei ritiene). Da parte nostra continueremo nel countdown al settembre 2026 per il nuovo stadio, come da Lei promesso solennemente e pubblicamente solo un paio di settimane fa; nel frattempo, accoglieremo con scherno e lazzi le comparsate elettorali dei Suoi sedicenti Assessori/tifosi al Teghil (poco probabile) e al Tognon. Ma non si preoccupi, Signor Sindaco: anche la stampa locale dimostra scarso interesse alla vicenda e si limiterà a copia/incolla per riempire qualche trafiletto, senza incalzarLa su questo dossier per mantenere le buone relazioni. Comunque, a brigante, brigante e mezzo: se siamo destinati a durare quanto la volontà di Lovisa di investire soldi, ce ne faremo una ragione, ma ci ritroverà sempre qui a difendere l’onore della città e i suoi colori, sparuti ma battaglieri, di fronte a quello che ci sembra un ingiustificato e ingiusto disinteresse verso un’eccellenza della nostra città”
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