Triestina, rinascita sì ma anche qualche domanda lecita. Venezia, un algoritmo e tanti dubbi. Pordenone, Vicenza e Padova: lo sprint per la B. Verona-Henry: occhio alle sorprese
lunedì 11 Luglio 2022 - Ore 00:24 - Autore: Dimitri Canello
Siamo nel bel mezzo del mese di luglio, quando partono i ritiri e quando gli allenatori cominciano a lavorare modellando le rose che vengono messe loro a disposizione. Oggi il mio editoriale parte da Trieste, dal cambio della guardia avvenuto dopo la tragica scomparsa di Mario Biasin a Simone Giacomini. Un’operazione che ha evitato all’ultimo in crac del club e che parte dalla presenza in cabina di comando di Giancarlo Romairone, una garanzia che ci siano basi solide e non avventurieri dietro il progetto di Atlas e Stardust, la galassia del nuovo presidente della Triestina. E’ però oggettivamente difficile, guardando i fatturati e i numeri del gruppo, capire se davvero le fondamenta possano reggere gli urti del mondo del calcio ad alti livelli. Qualche dubbio, in definitiva, c’è, anche perché l’operazione per cause di forza maggiore è stata condotta in fretta e furia. E così, se Giacomini indica col dito Atlas e Stardust a chi gli chiede chi ci sia dietro di lui, è lecito farsi qualche domanda quando si apprende a distanza di qualche giorno che il 30% di Stardust viene acquisito dal Gruppo Exor/Gedi (leggi John Elkann, leggi galassia Juve) con l’obiettivo di diventarne il socio di maggioranza in tempi brevi. Se poi vedi che il nuovo allenatore (Bonatti) viene proprio dalla Juve e qualche chiacchiera su giovani bianconeri pronti a rinforzare l’Alabarda c’è, qualche domanda tuttora irrisolta c’è. Inutile negarlo. Per cui, visto che a nessuno concediamo cambiali in bianco e che qualche numero l’abbiamo visto, attendiamo le prime mosse della nuova proprietà e le prime spiegazioni che dovranno per forza arrivare prima di dire che tutto a Trieste scorre nella direzione giusta.
Il prossimo anno il Triveneto si spezzerà in tre. Perché fra un mese sarà già campionato e bisogna correre. Nell’anno dei Mondiali in A ecco Verona e Udinese, in B Südtirol, Cittadella e Venezia, in C Vicenza, Padova, Triestina, Pordenone, Virtus Verona, Trento e Arzignano. Il Verona è ripartito da Cioffi e sarà importante l’alchimia che si verrà a creare con la piazza per i futuri successi, a Udine l’arrivo di Sottil solleva qualche lecito interrogativo essendo il neo allenatore bianconero alla prima esperienza in Serie A. Molti dubbi circondano il Venezia, ripartito dopo aver dato il benservito a chi l’aveva riportato in Serie A (Poggi, Zanetti, Collauto) con le stesse perplessità che ne avevano tratteggiato la costruzione del massimo campionato. Il metodo che doveva rappresentare la rivoluzione copernicana nel mondo del calcio, ossia l’attenzione spasmodica all’algoritmo nello scovare i giocatori, al primo tentativo è stato un fallimento. Anziché aggiustare il tiro, si sta insistendo, eliminando anzi gli elementi “classici” che potevano aiutarne la riuscita. Ivan Javorcic si è preso una bella responsabilità, anche perché al suo fianco avrà dirigenti alle prime armi e nessuna esperienza della categoria. Tiene banco in queste ore il caso – Henry, ripetutamente dato per fatto dai grandi guru del calciomercato al Verona quando di fatto non c’è un bel nulla. Semplicemente perché se tre sono le parti coinvolte, tutte e tre devono essere d’accordo e non soltanto due. La cessione del francese, con l’inserimento del Middlesbrough che tenta di sparigliare il tavolo apparecchiato, può avere esiti imprevedibili, anche se il Verona resta favorito e la volontà del giocatore, che vuole rimanere in Serie A, avrà il suo peso. Südtirol e Cittadella hanno due filosofie simili. Nessun volo pindarico, ma solo giocatori funzionali al progetto. Il tutto in mano a due direttori sportivi fra i più bravi in circolazione, come Bravo e Marchetti. Salvarsi, nella B 2022-2023, sarà difficile, più difficile del solito.
La grande bagarre sarà in Serie C. Detto della Triestina, che dovrebbe cominciare a fari spenti in un anno forse di transizione, le tre su cui si concentrano le maggiori attenzioni sono Vicenza, Pordenone e Padova. Il Vicenza, dopo aver accarezzato a lungo l’idea di una riammissione sfumata con la zampata in extremis della Reggina (per i giudizi definitivi sul salvataggio condotto ci sentiamo a metà stagione o giù di lì), si prepara a competere per il traguardo massimo nel girone A. Se guardiamo le fredde cifre, Federico Balzaretti ha fatto un buon lavoro nell’annus horribilis appena andato in archivio. Dopo aver ereditato una situazione terribile e virato a 7 punti, è riuscito ad agganciare i playout anche grazie al mercato di gennaio, perdendo poi i playout col Cosenza. Adesso lo si vedrà all’opera sin dall’inizio e si potrà capire se la stoffa c’è per davvero. Se la giocherà prima di tutto con il Pordenone, altra pretendente provvista di paracadute (1,9 milioni per i Ramarri, 1,7 per il Vicenza) che vuole subito la B e ha scelto il grande ex biancorosso Domenico Di Carlo per ripartire. Entrambe costruiranno una squadra da primato con due grandi attaccanti in arrivo in neroverde, mentre il Padova ripartirà con una scommessa in panchina (Bruno Caneo, che lo scorso anno alla Turris fece vedere il miglior calcio della C), con un budget ridotto, ma con una base di squadra tutt’altro che disprezzabile. Sarà un’outsider di lusso, magari appena dietro le primissime, ma con rinnovate ambizioni. Giusta la scelta di fare tabula rasa, dopo due finali perse era inevitabile un hard reset. Occhio al Trento: vuole crescere e alzare l’asticella. Ha un presidente in gamba come Mauro Giacca, ha un direttore sportivo come Attilio Gementi determinato a crescere e a confermare quanto di buono fatto nella stagione scorsa, ha risolto il dualismo deleterio con Werner Seeber e deve sperare che la scommessa D’Anna possa andare a buon fine. Dalla Virtus Verona, infine, ci si aspetta un campionato sulla falsariga di quelli scorsi, mentre l’Arzignano punta a difendere quella categoria persa al primo tentativo. Per ora è tutto ma ce ne sarà (eccome) da scrivere, anche nelle prossime settimane
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