Bentornato Arzignano. La settimana dei verdetti a Venezia, Trieste, Trento: ora è tempo di scelte chiare. Tutte le spine agli angoli del Nord Est
lunedì 16 Maggio 2022 - Ore 00:01 - Autore: Dimitri Canello
E’ la settimana dei verdetti. Retrocede il Venezia, la Triestina esce di scena dai playoff, il Trento si salva, l’Arzignano torna in Serie C, l’Union Clodiense si vede sfilare di mano la promozione a un minuto dalla fine. Ce ne saranno ben presto altri, a cominciare da quello dei playout fra Cosenza e Vicenza. Il calcio sa essere crudele, a volte con la spinta decisiva di chi dirige. Se nemmeno nelle ultime giornate di campionato si riesce a garantire la contemporaneità delle partite allora significa che davvero qualcosa non funziona nelle rotelle di chi governa il dio pallone. Prendiamo il Venezia: retrocede senza scendere in campo, perché la Salernitana (che si era battuta per giocare alla stessa ora) pareggia a Empoli. Ora, probabilmente non sarebbe cambiato nulla, ma possibile che nelle ultime giornate non si possano dividere le partite in fasce diverse e far giocare alla stessa ora chi compete per lo scudetto, alla stessa ora chi guerreggia per l’Europa League, alla stessa ora chi sgomita per salvarsi? Andiamo avanti: il Venezia saluta la Serie A e c’è da augurarsi che non ripeta gli errori commessi quest’anno. Chiuderà probabilmente all’ultimo posto e, diciamolo chiaramente, si tratta di un fallimento a tutti gli effetti. Le cause le abbiamo analizzate in profondità, certo cadrebbero le braccia se davvero si ripartisse da Giovanni Savarese in panchina. Una scommessa (l’ennesima) non è ciò di cui ha bisogno una piazza sul piede di guerra. Bisogna andare sul sicuro e Inzaghi, per esempio, sarebbe un’ottima scelta per ripartire. In A ha stentato, ma in una B a vincere fa la differenza in positivo. In attesa di conoscere quello che deciderà Duncan Niederauer che, dopo aver fatto impazzire una città un anno fa, adesso ha esaurito gran parte del credito che aveva, il primo nodo da sciogliere sarà quello di Mattia Collauto. Il suo contratto da direttore sportivo è in scadenza, ha però due anni di contratto ancora in essere come responsabile del settore giovanile. Come verrà gestita la sua posizione? Paolo Poggi ha un contratto a tempo indeterminato e riesce difficile immaginarlo altrove. Quasi certamente resterà, mentre sul ds ci sono molti dubbi.
Verona e Udinese pensano al futuro e potrebbero conoscere diversi cambiamenti. C’è aria di addio in riva all’Adige per Tony D’Amico, l’ultimo nome accostato al club di Maurizio Setti è quello di Gianluca Petrachi. E’ una scelta delicata, da non sbagliare, perché D’Amico, partito fra mille scetticismi, ha dimostrato tutto il suo valore. A Udine non è certa la permanenza di Cioffi e c’è chi dice che la scelta, se davvero si consumasse un divorzio sorprendente, potrebbe ricadere su Paolo Zanetti.
Scendiamo di un gradino, in Serie B. Vicenza – Cosenza è stata la fiera della tensione, con una posta in palio (la salvezza) elevatissima. Ci sarà pure la possibilità di essere riammessi (e c’è), ma certezze granitiche non ne ha nessuno e in campo le due squadre se le sono date di santa ragione. Contestatissimo Maresca per il gol annullato al Cosenza. Secondo l’ex arbitro Marelli, la decisione presa dal collega a norma di regolamento è corretta, la Gazzetta dello Sport ha invece bocciato il fischietto napoletano. Dove sta la verità? Ho chiesto un parere a tre diversi arbitri di buon livello e mi sono state date tre risposte diverse, segno che la materia non è proprio così univoca e il verdetto finale difficile da stabilire. Sul campo ha vinto il Vicenza e la vittoria, anche se arrivata al 90′, per quanto visto ci può stare. Ora resta il ritorno. A Cosenza ci sarà un ambiente caldo. Opinione personale: Vicenza favorito, Cosenza che dovrà costruire un piccolo miracolo contro una squadra che ha vinto le ultime quattro partite giocate e che ha innestato la quinta proprio quando sembrava spacciata. Per analisi, commenti e osservazioni varie sarà bene attendere il verdetto del Marulla. Poi torneremo sull’argomento.
Ecco la C. Il Trento è salvo. Ha meritato di rimanere nella categoria così faticosamente conquistata con grandi sforzi. Aveva un organico ampiamente all’altezza, si è attorcigliato attorno a tensioni dirigenziali e a una scelta (l’esonero di Parlato) che poteva essere gestita meglio. Ora si dovrà ripartire e siamo fermamente convinti che il presidente Mauro Giacca abbia le capacità per tagliare i rami secchi e ripartire. Il dualismo Seeber -Gementi non ha fatto bene a nessuno, ma del resto la scelta di far convivere due dirigenti che si sono sempre occupati dell’area tecnica era già in partenza rischiosa. Gementi rimarrà? Al momento non è dato saperlo. Se lo farà, chiederà carta bianca sull’allenatore e non è detto che questa richiesta venga accolta. Seeber ha un altro anno di contratto. Ma come avrà preso Giacca i dissidi interni che hanno minato il campionato della squadra? Presto si saprà.
Capitolo playoff. Il Padova entra in scena martedì, contro un’avversaria insidiosa, che andrà presa con le molle. Due anni fa i bianconeri eliminarono i biancoscudati, quest’anno la squadra di Oddo ha vinto due volte, ma soffrendo parecchio. E’ una sfida più che aperta, dall’esito non scontato, soprattutto tenendo presente le assenze di Ronaldo, Jelenic e Bifulco, che pesano. La Triestina vista a Palermo è stata la miglior Triestina della stagione: squadra corta, veloce, rapida e guizzante. Avrebbe meritato di vincere e di passare il turno, si è ritrovata con un misero pareggio che non rispecchia proprio per nulla quanto visto sul campo. Una rondine non fa primavera, su questo nessun dubbio. Ma cambiare ancora allenatore non sarebbe la cosa giusta. Per questo andare avanti con Bucchi, tenendo fede al programma biennale fatto, ha un senso logico da percorrere. C’è poi la domanda da un milione di dollari. Mauro Milanese sta davvero pensando di farsi affiancare da un direttore sportivo? Le solite gole profonde hanno visto l’ad a cena con l’amico Sean Sogliano nei giorni scorsi. Semplice cena di piacere, o qualcosa bolle in pentola? Il nome di Mattia Collauto ha qualche fondamento? Lo chiederemo nei prossimi giorni direttamente a Milanese e capiremo le sue intenzioni per la prossima stagione.
Dulcis in fundo, la Serie D. Bentornato in C all’Arzignano di Lino Chilese, che ha condotto in testa tutta la stagione e che si è preso la promozione a Chioggia, sul campo della rivale più fiera, all’89’ e spiccioli. Una promozione meritata se guardiamo il complesso della stagione, una beffa per l’Union Clodiense, che ha un tifo spettacolare e che meritava il gran salto al pari dei giallocelesti. Al Ballarin è stata una giornata da ricordare, comunque sia andata. La chiave è stata l’espulsione sciagurata di Monticelli, una di quelle ingenuità che affossano anche le migliori intenzioni. I granata sono partiti benissimo, segnando con Fasolo, poi sono rimasti in dieci e, nonostante la prova sontuosa in difesa di Mboup e di Serena a centrocampo, col passare dei minuti si sono abbassati troppo. L’Arzignano ha sfruttato la forza e la predominanza fisica di Nchama, Molnar, Gning e del match winner Gnago, aumentando la pressione, colpendo una traversa e passando all’ultimo tuffo, non prima di aver rischiato di subire il 2-1 per un’uscita a vuoto di Bacchin. Ora il primo nodo riguarda il Dal Molin. C’è la possibilità di giocarci oppure bisognerà orientarsi altrove? Presto sapremo, intanto il primo mattoncino, il più importante, a tre anni di distanza dall’ultima Serie C, è stato messo. Resta l’atavico problema di infrastrutture che affligge il Nord Est. Alle istituzioni chiediamo collaborazione, altrimenti non si potrà mai sperare in un salto di qualità vero
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