Zanetti-Henry, così il Venezia va in B. Vicenza, i playout (e la salvezza) ad un passo. Südtirol-Padova da record
lunedì 21 Marzo 2022 - Ore 00:35 - Autore: Dimitri Canello
La domenica appena trascorsa va in archivio con una scena che, più di altre, mi è rimasta scolpita nella mente. Ammetto che non è mi è piaciuto per niente quello scontro Zanetti – Henry nei minuti finali di Venezia-Sampdoria. Tutto sotto gli occhi delle telecamere, audio aperto, ogni frase (per non dire di peggio) che si può sentire sin troppo chiaramente anche a volume basso. L’allenatore strattona il suo centravanti, lo apostrofa, impreca, gli dice “devi stare zitto”. Quella scena, così mortificante nella sua verità, è il simbolo del perché il Venezia delle ultime 16 partite viaggi ampiamente all’ultimo posto in classifica, mentre nelle prime 18 era salvo con 7 punti sulla terzultima. Così, caro Venezia, si retrocede, senza “se” e senza “ma”. Zanetti viene tradito proprio dal suo uomo migliore, quello che aveva elogiato in tante occasioni, definendolo anche il giocatore più importante della rosa. Comprendo la rabbia dell’allenatore, di scusanti Henry ne ha zero, ma quell’esplosione in diretta tv è un bruttissimo segnale sul clima che regna nello spogliatoio arancioneroverde. Adesso c’è la sosta, che arriva nel momento più opportuno. Il Venezia è in caduta libera, ha incassato quattro sconfitte consecutive, Zanetti non riesce più a risollevare la squadra, nonostante le abbia provate tutte. La società ha già ribadito che Zanetti e resterà l’allenatore del Venezia, anche in caso di retrocessione. Una scelta in controtendenza rispetto a quanto accade nel mondo del calcio, dove il primo a pagare è sempre chi siede in panchina. Ma adesso serve un confronto franco e sincero fra i protagonisti, perché quella squadra che il 21 novembre veleggiava ben al di là della zona calda, oggi sembra messa quasi peggio della Salernitana. E i numeri sono lì a testimoniarlo. Qualcuno aveva pronosticato questo nuovo sfacelo contro la Sampdoria, scommettendo su uno psicodramma collettivo. Quel qualcuno ha indovinato, perché per l’ennesima volta il Venezia si è consegnato ai suoi avversari con una resa disonorevole, regalando non uno, ma ben due gol. Oggi il Venezia ha un piede in B, ma nonostante tutto è ancora in corsa pienamente per il traguardo, con una partita da recuperare e con un percorso della Giustizia Sportiva su Salernitana-Venezia che verrà trascinato il più avanti possibile, sperando di affrontare l’ultima della classe quando sarà già retrocessa. Sono in pochi, oggi, a scommettere sul Venezia salvo a fine anno. Ma c’è ancora qualche appiglio a cui aggrapparsi, ad esempio a La Spezia, dopo la sosta. Anche se il tempo comincia a scarseggiare.
Su queste colonne, i lettori ne saranno testimoni, abbiamo sempre creduto in un Vicenza ai playout anche quando era ultimo in classifica. Oggi che in classifica arriva l’aggancio al Cosenza, che pure è ancora in vantaggio negli scontri diretti, al quartier generale biancorosso si spera davvero di farcela, in questa rincorsa senza fine. Una cosa è certa: fra Cosenza, Alessandria e Vicenza, Brocchi ha in mano l’organico migliore, mentre il Crotone si è suicidato con una strategia di mercato incomprensibile e il Pordenone ha già salutato virtualmente la categoria, pur lottando ancora con dignità. Se poi arriverà davvero ai playout, il Vicenza ci arriverà di slancio e partirà da vera favorita perché chi rincorre e riesce nell’aggancio ha il morale alle stelle. E attenzione a quello che accadrà a Reggio Calabria, dove il futuro della Reggina, come già vi abbiamo riferito su queste colonne, è a serissimo rischio default
82 punti il 20 marzo, 7 gol subiti, appena 1 sconfitta e una marcia da record. Il Südtirol vola, non si ferma più e, a cinque giornate dalla fine, ha 7 punti di vantaggio sul Padova. Ha le mani sulla B, ma ancora non è finita e, a guardare i numeri, è veramente incredibile che non abbia ancora chiuso i conti. Merito di un Padova mai domo, che con Oddo in panchina ha sempre vinto (complimenti sinceri) e che anche oggi, come a Zanica contro l’Albinoleffe, va sotto e rimonta. In tutti e tre i gironi, chi arriverà secondo, dovrà mangiarsi le mani. Perché in altri tempi avrebbe staccato il pass per la promozione. Il Padova lo scorso anno chiuse a 79 punti a pari punti col Perugia, oggi ne ha 75 a cinque giornate dalla fine, quasi certamente supererà quota 80 ma continuando di questo passo non riuscirà a mettere la freccia se chi è davanti non sbaglia mai. Il prossimo bivio sarà molto significativo: Feralpisalò-Südtirol , Padova-Piacenza. Non è ancora finita, c’è ancora lo scontro diretto, i titoli di coda non stanno ancora scorrendo
Pillole sparse: il Verona pareggia ad Empoli e vivacchierà senza grossi obiettivi in questo finale di stagione, l’Udinese non dovrebbe avere grossi problemi a salvarsi e il Cittadella sta vedendo la rincorsa playoff sempre più complicata. La Triestina è letteralmente implosa su se stessa, toccando il punto più basso di questi ultimi anni e vanificando tutto ciò che era stato fatto sinora. Carmine Parlato ha salvato la sua panchina battendo l’Alabarda, mentre si mette male per il Legnago, che rischia seriamente la retrocessione. Applausi alla Virtus Verona, che batte la Feralpisalò e che adesso spera nei playoff
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