La missione di Balzaretti, la smobilitazione di Pordenone, la rincorsa del Venezia, il botto di Marchetti, il duello Padova-Südtirol e una Triestina da rimonta: un gennaio tutto da vivere
martedì 18 Gennaio 2022 - Ore 00:01 - Autore: Dimitri Canello
Abbiamo appena superato il giro di boa di metà gennaio e c’è ancora tempo per i botti di mercato. C’è chi si è mosso prima, chi aspetta, chi ha iniziato a carburare a metà mese, chi aspetterà gli ultimi giorni per piazzare i colpi d’inverno. Mentre la Serie C sta sperimentando una pausa extralarge tutt’altro che gradita e vede le operazioni della campagna acquisti di riparazione andare a rilento, la Serie A ha carburato subito. Si è mosso molto il Venezia, che probabilmente chiuderà la sessione con almeno quattro colpi. Cuisance e Nani sono già operativi, Ullmann si aggregherà oggi al gruppo, poi si aspetta la punta per chiudere in bellezza (sul taccuino l’argentino Alario). Il Verona deve fare poco, aspetta Marchizza ma ancora non ha trovato la quadra, ha salutato Magnani e non vorrebbe fare lo stesso con Kalinic, l’Udinese ha preso Benkovic e Marì sistemando la difesa. Prospettive: lotta col coltello fra i denti fino all’ultima giornata per il Venezia, che non vince da sette partite ed è chiamato a una vera impresa per evitare la B. Davanti si segna pochissimo e la speranza è che la classe di Nani riesca a brillare di luce propria almeno per altri sei mesi. Cuisance può essere un crac se velocizza il suo inserimento, la punta è l’operazione da non sbagliare se si vuole rimanere in Serie A. Prospettive, parte due: A Verona la navigazione sarà tranquilla, al riparo da sorprese, con il compito di valorizzare il più possibile la rosa in vista di altre plusvalenze. Qualche affanno in più per l’Udinese, che deve stare attenta a non farsi risucchiare all’indietro.
In B c’è aria di smobilitazione a Pordenone, dove è in corso una drastica riduzione dei costi in previsione di una retrocessione il cui spettro ormai staziona stabilmente dalle parti del Teghil. Stanno andando via tutti coloro che hanno i contratti più pesanti e non è detto peraltro che si riesca a piazzare tutti quelli che sono in uscita: Camporese, Misuraca, Ciciretti e Kupisz sono in partenza, Petriccione, Tsadjout e Falasco hanno già salutato, Folorunsho sta per farlo (ha l’accordo col Pisa, mentre il Pordenone ce l’ha con Cremonese e Frosinone). In entrata stanno arrivando tanti giovani più la chioccia Gavazzi. E’ chiaro che la società abbia già messo le mani avanti, in una stagione disgraziata in cui di mosse ne sono state indovinate poche. L’epilogo sembra scritto, sarebbe sorprendente un’inversione a “u” proprio a metà percorso. Un po’ come a Vicenza, dove si sta giocando al rischiatutto. Il ds Balzaretti è impegnato in una missione quasi impossibile, ossia convincere giocatori di qualità ad accettare l’ultima in classifica. Il colpo migliore è l’usato sicuro De Maio, per il quale però si è dovuto mettere in campo un contratto di due anni e mezzo nonostante le 35 primavere. Teodorczyk in tutta onestà non è mai stato un bomber ed è fermo da sette mesi, Da Cruz non si discute tecnicamente, ma basta bussare ad Ascoli per rendersi conto che si ha a che fare con una testa calda. Se lo si tiene a bada, può essere un crac, altrimenti può affossare ulteriormente la squadra. Lukaku se sta bene la B la fa con la pipa in bocca, ma dalle prime foto avrà bisogno di lavorare duro per guadagnare una forma accettabile. Boli ha corsa e forza fisica, ma è un’altra incognita al primo impatto col campionato italiano. Insomma, si sta facendo il meglio possibile e non ci sarebbe nulla di cui sorprendersi se ci fosse una ripartenza sparata biancorossa. I problemi verranno dopo, perché i giocatori fermi da mesi sono a rischio infortuni e, se la prima potrà essere da urlo, più avanti sarà decisamente più difficile. Il Cittadella ha in mente un botto di quelli fragorosi. Prendere Moncini, dare via Cuppone e regalare a Gorini una punta da promozione. Difficile capire se l’operazione riuscirà, ma l’intento è quello
Al piano di sotto il Südtirol cerca i colpi per l’allungo definitivo e ha scommesso pesante su Mawuli in attesa di Galuppini, il Padova per ora deve pensare alle uscite in attesa di capire che ne sarà di Moro. La società vorrebbe aspettare giugno, nel frattempo deve fare almeno un’altra uscita per correggere la rosa. Che non ha bisogno di stravolgimenti, ma che si deve rinforzare con tre correzioni, una per ruolo, se si vuole rimanere in scia a una capolista scatenata. La speranza del Biancoscudo è che le squadre di Pavanel di solito corrono nel girone di ritorno, ma per conquistare la B lo sprint dovrà essere di quelli da urlo. Il Südtirol ha una proiezione spaventosa oltre i 90 punti e dovrà convivere per la prima volta con i galloni di favorita, quantomeno per l’esito numerico del girone d’andata. L’ho detto una volta e lo ripeto: mi aspetto un grande girone di ritorno della Triestina, che ha pagato l’arrivo di almeno 5 potenziali titolari negli ultimi giorni di mercato e che è partita male. Ma potrebbe essere la vera corazzata da qui a giugno, perché l’organico a disposizione di Bucchi è di quelli a cinque stelle. Bentornato a Michele Serena, un signore del pallone che merita una gioia salvando il Legnago dalla retrocessione, occhio al Trento che ha un ds (Attilio Gementi) che si sta muovendo egregiamente e un allenatore (Carmine Parlato) che si è finalmente scrollato di dosso l’etichetta di tecnico da D. E c’è, infine, una Virtus Verona che fa benissimo i conti. Plusvalenza importante con Pittarello al Cesena e girone di ritorno da protagonista. Gigi Fresco non si ferma
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