Chievo, “Le Iene” intervistano Campedelli: “Amarezza? No, senso di ingiustizia pesante. E nel calcio il più pulito ha la rogna…”
domenica 5 Dicembre 2021 - Ore 12:30 - Autore: Staff Trivenetogoal
Intervistato nell’ambito di un servizio de “Le Iene” relativo alla scomparsa del club calcistico veronese, il Presidente del ChievoVerona, Luca Campedelli, è tornato ad esprimersi circa quanto accaduto nella maledetta estate gialloblù. «Non ho sbagliato, ma qualcosa ho combinato – ha esordito il patron -. Durante la storia calcistica del Chievo ci siamo divertiti ma, penso, abbiamo fatto anche divertire tanta gente. In questo momento non sto benissimo. Basti pensare che, durante il primo anno di serie A, conoscevo un solo avvocato, ora, invece, ho più avvocati che giocatori (ride, ndr)». Interpellato, poi, dal giornalista Alessandro De Giuseppe relativamente alle plusvalenze fittizie, Campedelli ha dichiarato: «il calcio si regge sulle plusvalenze ed è vero che, qualche anno orsono, la procura federale ha ravvisato delle plusvalenze fittizie tra la nostra società e quella del Cesena».
Il giornalista del programma “Le Iene”, dunque, è passato a quanto accaduto nell’ultima estate, interpellando il dottor Campedelli circa l’esistenza o meno di un ipotetico debito del ChievoVerona verso il fisco. «È vero, avevamo un debito di 23 milioni di euro verso lo stato – ha ammesso lo stesso Presidente – ma avevamo, solo per quanto riguarda la prima squadra, anche un patrimonio giocatori stimato in 33 milioni di euro. Inoltre, quest’anno, era la prima stagione in cui eravamo in cassa positiva di quasi 8 milioni di euro. Avremmo potuto rateizzare il debito ma, ai sensi della normativa speciale legata alla situazione Covid, sussisteva il blocco delle cartelle esattoriali. Per questo, dunque, l’Agenzia delle Entrate impediva un’ulteriore rateizzazione». E’ proprio tale fattispecie giuridica ad aver condizionato in maniera irreversibile la società veronese perché, sempre secondo quanto asserito dal giornalista del programma televisivo, la società gialloblù, così facendo, si è ritrovata dinnanzi ad un aut aut che, tra le due opzioni, prevedeva: restituire l’intero debito vantato ai danni del fisco in un’unica soluzione o scomparire. Tale tesi, qualche istante più tardi è ripresa anche dal Presidente Campedelli che ammette: «Una volta ottenuta la rateizzazione, avremmo potuto onorare il nostro debito. Ma, oltre a ciò, quei 18 milioni di euro che la federazione ci chiedeva, lo stato non ce li stava chiedendo. È giusto che la nostra società dovesse restituirli, ma non in questo momento, proprio per quanto di eccezionale accaduto durante quest’anno. Siamo – ammette ancora – in una situazione paradossale. Dai nostri pulcini alla nostra prima squadra sono tutti stati svincolati in maniera gratuita». Il servizio, infine, si conclude con una semplice domanda dell’intervistatore: «Presidente, se avesse una bacchetta magica, cosa farebbe oggi?» «Guardi, a me piace il pallone – ha esordio Campedelli – mi piacerebbe essere a Veronello per vedere gli allenamenti della prima squadra. Guardare, parlare e scherzare con i giocatori. Mi piacerebbe annusare l’erba e il pallone. Mi basterebbe questo» – ha concluso colui che ha portato a competere con i massimi club calcistici, un piccolo quartiere di Verona-.
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