Venezia, Zamparini: “La fusione con il Mestre? La più grande cavolata della mia vita! E non costruii lo stadio perché…”
lunedì 19 Luglio 2021 - Ore 10:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
«Tornare al Penzo? Come no, arrivare in barca allo stadio è sempre uno spettacolo impagabile». Si chiude con questa “promessa” la lunga intervista rilasciata a “Il Gazzettino” dall’ex presidente Maurizio Zamparini, che come da abitudine parla senza filtri: «La fusione con il Mestre? È stata la più grande cavolata della mia vita. Ho sottovalutato l’aspetto emotivo del calcio: il tifo del campanile, il derby tra veneziani e mestrini, non può essere cancellato. Abbiamo superato tutto con i risultati e andando in serie A, ma avevano ragione a massacrarmi. Fu un errore, chiedo ancora scusa. Tornassi indietro non con lo rifarei. Perché naufragò il progetto-stadio? Assieme allo stadio volevo costruire uno dei miei centri commerciali, ma il Comune voleva invece che facessi un centro sociale. Così li mandai a quel paese, loro e tutti i comunisti. Lasciare Venezia fu un mio grande errore, se tornassi indietro non lo rifarei. Ma ero esacerbato, mi insultavano solo perché ero un imprenditore: c’era l’avversione dei centri sociali di Casarini con striscioni, proteste, addirittura con atti violenti, come quando entrarono in sede minacciando i miei dirigenti, cosa che non mi sarei mai aspettato. Se lo città lo consente, pensai, allora me ne vado. Ma sono pentito di quella scelta, fu un errore lasciare questa piazza unica, da friulano mi sento cugino dei veneziani. In totale a Venezia ho lasciato qualcosa come 50 milioni di euro, senza ricevere nulla in cambio, neanche la gratitudine».
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