Pordenone, anche Pn Neroverde 2020 contro Mazzarella: “Costante allontanamento dalla città”
mercoledì 16 Giugno 2021 - Ore 22:35 - Autore: Staff Trivenetogoal
Riceviamo e pubblichiamo da Pn Neroverde 2020
Per l’onore di Pordenone
Caro Avvocato Mazzarella,
temiamo che Lei abbia mal compreso lo spirito della protesta messa in atto dai gruppi organizzati circa il nuovo stadio a Pordenone.
Ad oggi assistiamo ad un costante allontanamento del Pordenone Calcio dalla sua città. Due anni di esilio in Friuli sono giò stati uno schiaffo all’orgoglio della città non da poco; i tre anni già cantierati gettano disonore sulla città e sul suo spirito di appartenenza. Il non detto é che se il Pordenone, come matricola FIGC, continuerà ad esistere nel 2024, ci saranno ulteriori anni da aggiungere. Cosa resterebbe allora del Pordenone? Solo il nome, che non può essere cambiato per norme federali (NOIF, art.17 comma 1). Di fatto diventerebbe la squadra di un’altra città.
I tifosi, e ci permettiamo di aggiungere i tifosi dei gruppi organizzati, già percorrono lo stivale in lungo e in largo per essere presenti in trasferta. Non sono certo i 120 km che spaventano e neppure il costo di quei 120 km. E’ la prospettiva di non tornare mai più a Pordenone. Sono già anni che non si vedono le locandine delle partite; cosa dobbiamo aspettarci per mantenere vivo lo spirito di appartenenza cittadino ai Ramarri?
Diciamocela poi tutta. Lignano non é che abbia tutto questo grandissimo stadio. Si vedono i campi coltivati e l’Aquasplash; perfino un finto veliero dietro la curva ospiti. La verità é che Lignano ha saggiamento deciso di comprarsi la squadra di serie B senza che un folle investisse sul Brian. Chapeau al sindaco Fanotto, che ha scippato la squadra di Pordenone in faccia agli assessori, ben contenti di togliersi dai piedi la “grana” Pordenone Calcio. Fanotto fa addirittura da sponsor al Pordenone e paga il Pordenone per giocare a Lignano. Certamente é una situazione che favorisce Lovisa. Cosa fa l’Amministrazione pordenonese? Ribadisce che dello stadio non le importa nulla, rimestando nella tarantella delle “opere accessorie”.
Se l’accordo triennale con Lignano fosse stato accompagnato da passi concreti per la costruzione effettiva del nuovo stadio di Pordenone, tutta questa protesta non sarebbe nemmeno nata. Restare zitti e immobili equivale ad accettare la situazione attuale di esilio permanente; non é una situazione accettabile per chi tifa il Pordenone! Non ci pare di difficile comprensione, ma il sacrificio di non assistere alle partite in casa (?) pesa molto sulle spalle di noi tifosi.
La partita con l’Udinese, se si dovesse giocare a Lignano, mostrerà, se ce ne fosse bisogno, che il Friuli non tiferà mai il Pordenone, perché ha già la sua squadra di riferimento. Se si vuole costruire una base di tifosi solida bisogna giocare a casa propria. Ci ricordiamo le poche decine di tifosi in promozione negli anni ’90; siamo arrivati a un discreto pubblico a Udine perché si giocava in uno stadio nuovo, bello e funzionale. Non avere lo stadio condanna il Pordenone a non poter ambire alla serie A e a non avere alcuna base di tifosi. Il sabato giocano le giovanili, quindi i ragazzi e i loro familiari non si accollano la trasferta a Lignano. Se si gioca la domenica perdiamo tutti i più giovani tifosi impegnati nei campionati giovanili. Così, purtroppo, non si costruisce la nuova generazione di tifosi neroverdi. Lo stadio é una necessità sociale e sportiva per la città. Ci pare francamente incomprensibile che l’amministrazione cittadina non lo capisca e non si batta in Regione affinché la seconda realtà sportiva regionale sia messa nelle condizioni di rappresentare al meglio il territorio. A casa sua!
Concludiamo mettendo la parola fine alla leggenda metropolitana che vorrebbe il gruppo Cimolai disposto a costruire lo stadio nuovo in cambio del 51% della sociéta. Cimolai, a quanto ci risulta, sarebbe pure stufo di sentirsi tirare per la giacchetta. Ci piacerebbe che non fosse così, ma la realtà che ci risulta é tutt’altra. Il calcio professionistico si gioca negli stadi comunali. Punto e basta! A meno che un Emiro dal sangue naoniano non decida di investire sulle rive del Noncello lo stadio nuovo dovrà essere per forza di cose pubblico. Non ci sono alternative.
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