Monza-Cittadella, Diaw: “Berlusconi mi ha messo in soggezione, qui organizzazione da alta Serie A”
martedì 23 Febbraio 2021 - Ore 16:23 - Autore: Staff Trivenetogoal
Davide Diaw, bomber e giocatore del Monza, ai primi posti della classifica cannonieri è intervenuto ieri sera in diretta su Telechiara, canale 14 del digitale terrestre, nel corso della trasmissione Rigorosamente Cittadella. Un saluto ai suoi vecchi tifosi e poi grande disponibilità nel rispondere alle domande da studio di Johnny Lazzarotto, Sara Zarpellon, dell’ex bomber granata Enrico Sambo e dei giornalisti Diego Zilio e Vincenzo Pittureri. Diaw, rimasto nei cuori dei tifosi granata, ha parlato di tutto. Del suo passato, ma anche del suo presente, dei suoi vecchi e nuovi compagni e delle ambizioni future. Così Davide Diaw, ieri sera, a Rigorosamente Cittadella: “Qui c’è un’organizzazione da alta serie A. Berlusconi e Galliani hanno portato al Monza il loro modo di lavorare che li ha visti vincenti, per trent’anni, al Milan. Per la serie B, ma credo anche per molte squadre di serie A quello che puoi trovare qua come organizzazione, modo di lavorare e molto altro è di assoluto livello. Si cura ogni minimo dettaglio; con questo ovviamente non voglio sminuire il gran lavoro e la grande organizzazione che ho trovato sia a Cittadella che a Pordenone, ma anche prima quando ero all’Entella. Anche dove giocavo prima ho trovato persone che non dimenticherò, società importanti con valori e ben organizzate. Ora sono contento di essere qui, di potermi giocare le mie opportunità e non ci ho pensato un secondo quando c’è stata la possibilità di poter venire a giocare a Monza”. Appena due anni fa Davide Diaw arrivò a Cittadella da “quasi sconosciuto”. Oggi è approdato al Monza e ha grandi ambizioni; ma il suo modo di lavorare e di intendere il calcio non è cambiato: “Diciamo che io sono abituato e voglio continuare ad essere così, a lavorare e a non pensare più di tanto a quello che può succedere. Io dò il massimo e cerco di dare il 110% e sono convinto che con la voglia di lavorare e di migliorarsi sempre i risultati prima o poi arrivano. Non mi aspettavo, quando approdai a Cittadella, di avere una crescita di questo tipo. Ma lavoravo per questo e sarò sempre grato al Cittadella, al mister, al direttore, alla dirigenza e ai tifosi per quello che hanno fatto per me. Spero di aver lasciato un buon ricordo; perchè io di Cittadella ho un ricordo straordinario. Mi ha cambiato come giocatore e mi ha fatto crescere come persona. Mi è dispiaciuto andar via, però poi nel calcio si sa che siamo quasi tutti sempre di passaggio e l’importante è quello che si lascia e che si riceve”. Diaw ha parlato anche di Berlusconi e del suo primo incontro con il Presidente del Monza: “Fino all’altro giorno l’avevo visto solo in televisione; vederlo entrare in spogliatoio e parlare con noi è stato emozionante, mi ha messo un po’di soggezione, lo ammetto. Mi ha dato il benvenuto e mi ha chiesto come mi trovo a Monza. Ha fatto il discorso alla squadra da Presidente, spiegandoci cosa vorrebbe fare con il Monza e come vorrebbe farlo”. Tanti campioni in squadra come Balotelli, Boateng, Paletta e non solo. Campioni di cui ha parlato lo stesso Diaw, ed in particolare dei complimenti che Balotelli, esplicitamente, gli ha rivolto: “Quando ho letto le parole di Mario mi hanno fatto molto piacere perchè comunque parliamo di un giocatore che ha vissuto il calcio vero, quello ai massimi livelli europei. Mi hanno stupito in positivo sia lui ma anche Boateng e Paletta ad esempio; giocatori che hanno fatto coppe europee, europei e mondiali che però in questa realtà sono al servizio della squadra, con un’umiltà incredibile. Aiutano me e gli altri ragazzi a migliorare. Diciamo che mi ha stupito il fatto di come si sono calati in questa realtà; ora che mi sono abituato non mi sembra neanche più di stare con dei campioni ma con dei compagni di squadra come lo sono tutti gli altri. E questo è molto bello”. Diaw, a Monza, si deve adattare in gran velocità al tridente offensivo. Un modulo che per diverso tempo non ha caratterizzato le sue squadre precedenti e nel quale, ora, è chiamato ad integrarsi: “Non sono abituato a giocare con questo modulo perchè comunque negli ultimi anni, sia al Cittadella che all’Entella, ho sempre giocato a due. A tre ci ho giocato da esterno all’Entella con Aglietti ed è quindi inevitabile che mi serve un attimo per entrare nei meccanismi. Chiaro che io sono a disposizione e mi sto calando in questo modulo dando al massimo; nessun problema il cambio di modulo”. Pressioni e ambizioni, a Monza ci si aspetta molto. E per Davide è una bella sfida: “Le pressioni al Monza sono superiori rispetto a quelle che avevo in passato. Ma non mi spavento di questa cosa, anzi. Lavoro proprio per questo, ho sempre voglia di migliorare e di arrivare ancora più in alto”. Verso la sfida col Cittadella, Diaw si prepara ad incontrare i suoi vecchi compagni di squadra con i quali, in passato, ha condiviso anche momenti particolari e curiosi. Uno dei quali lo ha raccontato ieri sera in diretta: “Di Cittadella mi mancano ovviamente i miei ex compagni, perchè tanti sono diventati miei amici, li sento spesso ed è inevitabile che di certe cose si abbia un po’di nostalgia. L’importante però è che i rapporti sani, poi, rimangono. Come quello con capitan Iori che mi ha aiutato anche fuori dal campo. Era il mese di aprile e stavo uscendo con la mia compagna e con mia figlia quando, per dirla in breve, mi sono chiuso fuori di casa. In quel momento non sapevo chi chiamare e allora ho chiamato Manuel Iori, il capitano, a cui ho chiesto il nome di un fabbro da contattare. Lui invece, anzichè mandarmi un fabbro, ha preso ed è venuto direttamente in prima persona con una lastra. Lì per lì son rimasto stupito, è arrivato con una lastra che gli ha prestato un suo amico pompiere. Siam rimasti lì un’oretta; era il periodo in cui faceva “La casa de Manuel” con Pascali e abbiam fatto anche ina diretta. Comunque sia, alla fine, siam riusciti ad aprire la porta e lo ringrazio perchè sennò avrei dormito fuori. Quella porta non sono riuscita ad aprirla”.
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