Venezia, Poggi e quel pronostico nel cassetto, lo strano caso di Beretta, il Padova caterpillar, il Vicenza sospeso, la Triestina che risale e le meraviglie della Virtus Verona
domenica 14 Febbraio 2021 - Ore 23:00 - Autore: Dimitri Canello
Ci ha provato, l’Empoli, a fare il Benevento della Serie B. Ma per ora non ci è riuscito. Due pareggi in pochi giorni, il primo tutt’altro che entusiasmante contro il Pescara, il secondo ricco di recriminazioni a Ferrara contro la Spal, hanno permesso alla concorrenza quantomeno di tornare a tiro. Il Monza, a dire la verità, è deragliato a sorpresa col Pisa dopo aver espugnato il Menti in settimana. E qui entra in gioco il Triveneto che ride: si è rifatto sotto il Cittadella che ha espugnato Pordenone e agganciato il secondo posto dopo cinque partite senza sorrisi. E s’è fermato il Chievo, dopo tredici risultati utili consecutivi, che sono un patrimonio da non disperdere. I gialloblù sono la sorpresa più importante dell’alta classifica assieme al Venezia. Tre vittorie consecutive per gli arancioneroverdi sono un segnale forte alla concorrenza. Zanetti sta costruendo un piccolo capolavoro di tattica, intensità e di gioco, spumeggiante quanto basta senza essere ridondante. A inizio stagione nessuno ipotizzava un Venezia in zona playoff: il responsabile dell’area tecnica Paolo Poggi scherzosamente ma non troppo rivelò prima di Venezia-Vicenza di aver messo in un cassetto la griglia di partenza della B di un noto quotidiano nazionale che metteva la squadra all’ultimo posto della classifica. La strada è ancora lunga e nessuno ha intenzione sventolare cartellini rossi a destra e a manca, ma con ogni probabilità quel pronostico è già stato smentito. Per tutte le altre griglie più “generose” nei confronti del Venezia (la nostra compresa) ci sarà tempo per rispondere colpo su colpo sul campo.
La posta in palio si sta alzando e questo spiega le recriminazioni sempre più a voce alta di diversi protagonisti. A Pordenone Tesser si è lamentato, gli mancano due rigori e non dev’essere facile ingoiare un doppio boccone amaro di questo tipo. Lo scontro (anche verbale) col Cittadella è andato avanti anche sui nostri social, dove lo storico magazziniere Antonio Sgarbossa ha risposto per le rime al tecnico neroverde: ” Caro mister – scrive Sgarbossa – io sono su quella panchina a 70 anni e non penso che tu mi possa insegnare l’educazione. Perciò misura le parole perché la famiglia del Cittadella è molto educata”. Il Cittadella si gode Giacomo Beretta. Per qualche inspiegabile motivo il Padova lo aveva tesserato a fine ottobre e avrebbe voluto rilanciarlo ma Andrea Mandorlini non lo ha mai fatto giocare. A gennaio ha bussato Marchetti e Sogliano ha rilanciato chiedendo il suo vecchio pallino Karamoko Cissé. A giudicare dall’inizio, si potrebbe dire tutti contenti, più avanti si capirà se sarà effettivamente così.
Il Vicenza è sospeso nel limbo. Non può ambire a un campionato di vertice, ma sembra in grado (come si poteva immaginare) di salvarsi senza troppi patemi. Certo, il confine è molto labile, perché dietro si sono messe a correre e anche le meno attrezzate non hanno voglia di mollare. Certo, se è arrivata appena una vittoria al Menti sinora qualcosa vorrà pur significare. Allo stesso tempo, se per due volte segna l’avversario e un minuto dopo replica Giacomelli, significa che i numeri per mettersi al riparo da sgradite sorprese ci sono tutti, nonostante un mercato di gennaio non esaltante anche perché la proprietà non ha permesso follie.
Chi ha fatto un mercato eccezionale, invece, è stato il Padova. Tutti colpi mirati, da Rossettini a Chiricò, da Cissé a Firenze, da Biasci al portiere di scorta Dini. Da una squadra che poteva giocarsela fino in fondo, il Padova è diventato la squadra da battere, senza “se” e senza “ma”. I quindici gol fatti in quattro partite con nessuno al passivo, in attesa dello scontro diretto col Südtirol, sono un messaggio inequivocabile al campionato. Il resto lo hanno fatto la sconfitta della rivale con la Feralpisalò e il nuovo rinvio a cui è stato costretto il Perugia a causa della neve. Domenica prossima c’è Südtirol-Padova e potrebbe già essere una partita decisiva. Due buone notizie per il Triveneto arrivano dai due poli opposti del triangolo del Nord-Est, Trieste e Verona. La Triestina si è ripresa, ha vinto anche a Ravenna e si sta avvicinando alle posizioni che le competono. Con il recupero degli infortunati la situazione sta migliorando, anche se ancora non si può dire che Pillon sia uscito dal tunnel. Chi sta facendo meraviglie, invece, è il signor Luigi Fresco, decano e recordman degli allenatori. La Virtus Verona, un autentico miracolo gestionale perché di tale si tratta, è addirittura quinta in classifica dopo aver espugnato Pesaro. C’è da spellarsi le mani di fronte a quello che sta accadendo e i motivi sono sotto gli occhi di tutti. Gioca bene, diverte, segna e si difende, ha perso appena tre volte. Complimenti sinceri.
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