Südtirol-Padova, che duello! La risposta di Longo, le certezze del Venezia, la rinascita di Trieste e il ruggito dell’Udinese
domenica 7 Febbraio 2021 - Ore 23:42 - Autore: Dimitri Canello
Udine ruggisce. Luca Gotti mette sotto scacco Ivan Juric, porta a casa una partita tutt’altro che agevole e si allontana a grandi passi dalla zona – pericolo. E’ un verdetto importantissimo, quello che arriva dalla Dacia Arena, dove il derby triveneto è tutto bianconero, grazie a un finale di altissimo livello. In tutta onestà che a un primattore come Deulofeu fosse riservato un ruolo da comprimario non stava né in cielo né in terra e oggi lo spagnolo ha fatto vedere, se mai ce ne fosse il bisogno, di cosa è capace. Non dico che la partita l’abbia vinta da solo, ma poco ci manca. Il tutto mentre il grande ex Kevin Lasagna è rimasto intrappolato nelle maglie dei suoi vecchi compagni di squadra, tanto quanto Antonin Barak. Un merito in più di Gotti, che evidentemente certi giocatori li conosce come le sue tasche. E sa come neutralizzarli.
A qualche chilometro, ecco la rinascita della Triestina, che travolge il Legnago trascinata da Gomez e Petrella con una doppietta a testa e dai due nuovi arrivati Walter Lopez e Lepore. L’esordio è stato più che positivo, i problemi semmai arriveranno più avanti con i primi caldi quando una squadra dall’età media abbastanza alta dovrà fare i conti con le proprie energie. Il lavoro di Giuseppe Pillon, però, sta cominciando a dare i primi frutti, anche se l’inizio non è stato certo semplice e i sette punti delle ultime tre partite fanno ben sperare.
Da Trieste a Pordenone, ecco la risposta che ci si attendeva da un protagonista sin qui inghiottito nei meandri di un cambio di maglia indigesto. In un precedente editoriale avevamo invocato che venisse data un po’ di continuità a Samuele Longo. Sono bastate due partite per vederlo gonfiare la rete al Teghil con un gol pesantissimo (tanto quanto quello di Stefano Giacomelli) dopo averlo sfiorato contro il Venezia. Orfano di Davide Diaw, Attilio Tesser si consola con Claudio Morra, ma deve incassare un ko molto pesante. E Longo si gode la sua, per ora parziale, rivincita. La sua gestione nel girone d’andata ha lasciato molto a desiderare e se è vero che un gol non può cambiare il mondo, di sicuro aiuta a mettere tutto nella giusta luce. Longo, sarà opportuno ribadirlo, non è un fenomeno, ma nemmeno quel brocco che si andava dicendo in giro. E se il Vicenza ha una speranza di veder sbocciare il suo attacco, sicuramente il principale riferimento è il centravanti di Valdobbiadene. Poi si vedrà se Lanzafame riuscirà a far ripartire una carriera finita su un binario morto dopo l’ultima fermata turca.
Che Venezia, signori! Espugna Frosinone poggiando su solide certezze e torna ad affacciarsi in zona playoff. Delle squadre davanti, è l’unica che vince e questo vorrà pur dire qualcosa. Il solito Forte timbra l’undicesimo cartellino della sua stagione e fa piacere che Francesco Di Mariano, che si è fatto un mazzo così per scalare le gerarchie, abbia segnato. Se lo merita tutto, quel gol un po’ casuale, che gli può dare ulteriore linfa. Così come può essere un grande valore aggiunto Jacopo Dezi, uno in grado di far salire ancora il livello della linea mediana e che in una ventina di minuti lascia intravedere le pennellate dell’artista.
Chiusura con il gran duello Südtirol-Padova. All’ora di pranzo, suona al portone di casa Cosimo Chiricò, due gol in due partite e una partenza strepitosa. Quando si dice indovinare un acquisto eccone un esempio, ma sinceramente c’erano pochi dubbi sul valore del giocatore. Uno così in C può spaccare un campionato. Il Padova ora come ora ha la rosa migliore di tutte le contendenti al primo posto, ma il Südtirol non molla di un centimetro. Gli negano un rigore solare nel primo tempo, gliene danno uno inesistente nella ripresa. Espugnare Gubbio non era scontato, ora toccherà al Padova mercoledì prendersi i tre punti che mancano nel recupero col Carpi per agganciare la vetta. Il duello è appassionante e anche Bolzano ha alcune fiches da giocarci alla roulette del campionato. Undici equilibrato, roccioso, senza grossi punti deboli e con tante frecce all’arco di Vecchi per duellare fino alla fine. Siamo a febbraio e lassù si sgomita parecchio. Poi arriverà marzo e si capirà molto. Forse tutto.
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