Mercato Pordenone, la tifoseria trema: e se dopo Cosenza Diaw salutasse?
venerdì 22 Gennaio 2021 - Ore 17:58 - Autore: Dimitri Canello
Trivenetogoal news: sentite le parti coinvolte, il dubbio rimane. Perché tutti dicono o fanno capire che si dovrebbe attendere giugno, ma fra le righe si intuisce che qualcosa di clamoroso, come e forse più di quanto accaduto in estate con il trasferimento shock di Davide Diaw da Cittadella a Pordenone, potrebbe effettivamente accadere a stretto giro di posta. Le attenzioni si spostano su quanto potrebbe succedere dopo la trasferta di Cosenza. Premessa: il Pordenone non vorrebbe privarsi di Diaw adesso, ma se davvero arrivasse un’offerta milionaria, allora bisognerebbe riflettere attentamente. Dietro l’angolo c’è, infatti, una plusvalenza da urlo, che farebbe quadrare tutti i conti della stagione, farebbe luccicare le casse societarie e farebbe risaltare ancor di più l’investimento (azzeccato) voluto fortemente da Matteo Lovisa e condiviso dal padre Mauro. Acquistato in estate per una cifra attorno ai 2 milioni di euro, il ventinovenne centravanti di Cividale del Friuli è valutato quasi 5 milioni di euro dal patron. L’Udinese ha messo sul piatto Ilja Nestorovski (c’è da capire se il macedone, per ora scettico, accetterebbe il trasferimento), ma il Pordenone potrebbe decidere di accettare e poi depositare nella banca di fiducia l’assegno giusto, diciamo di circa 4 milioni. Pressoché il doppio rispetto a quanto pagato e tentare di trovare sul mercato un sostituto, cosa che sottotraccia risulta che stia già facendo. L’offerta ufficiale ad oggi non c’è, ma potrebbe anche arrivare a ore. Con Lasagna vicino al Verona (ma il Benevento non molla) Diaw sembrerebbe avere le caratteristiche giuste per sostituirlo nello scacchiere offensivo di Luca Gotti. Già l’estate scorsa era uscita la notizia di un interesse dell’Udinese per Diaw, ma tutti avevano smentito. E le smentite erano parse credibili, mentre ora lo sono molto meno. Occhio, perché le sorprese al quartier generale neroverde potrebbero non essere finite.
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