Verona, una domenica maledetta: Cittadella, Venezia e Pordenone, 3 pari e 3 storie (diverse). Südtirol e Triestina su, Padova giù
domenica 22 Novembre 2020 - Ore 23:38 - Autore: Dimitri Canello
Una domenica maledetta per Verona e per il Verona. Contro il Sassuolo succede tutto quello che ci si può immaginare per dipingere la partita stregata per eccellenza. Giochi bene? Sì. Tiri in porta? Sì. Hai l’atteggiamento giusto? Sì. E allora cosa manca? Quattro legni sono onestamente quasi un record, ha ragione Juric quando dice che col Benevento era andata bene e con il Sassuolo è girato tutto storto. La sconfitta per 0-2 grida vendetta, il pari per certi versi sarebbe stato persino stretto, ma i capolavori di Boga e Berardi gelano ogni entusiasmo e confezionano l’incubo novembrino. Non potrà sempre andare tutto male come oggi, la strada resta quella maestra, inutile imboccare deviazioni ardite dopo tutto il lavoro svolto sinora.
L’Udinese capitalizza al meglio una domenica in trincea. Gotti ormai è uno specialista nell’imbrigliare l’artiglieria avversaria, gli va di lusso perché nel finale Scamacca segna ma ha un piede davanti a tutti e il Var interviene prontamente a illuminare Calvarese. Una volta in più c’è da sperare che la tecnologia sbarchi anche in Serie B, il resto lo fa Musso che griffa l’ennesimo clean sheet con un intervento determinante nel finale.
In B pareggiano tutte. Pareggia il Cittadella, che prima avanza, poi frena e sbanda con l’Empoli. E’ a un passo dalla terza sconfitta consecutiva, ma ancora una volta dimostra di non morire mai. Gol al 90′ di San Gargiulo, traversa di Rosafio in pieno recupero. Magari si pensava in grande, ma ragionare in piccolo non si può, quando si parla dei granata. Il Pordenone è un mistero: il tema è lo stesso dello scorso anno, Diaw segna e quando non segna fa assist, Musiolik migliora giornata dopo giornata, la squadra gira, ma non sfrutta troppe occasioni. In B si vince con gli episodi e con la concretezza. Eppure il dilemma è tutto qui: una vittoria, sei pareggi, una sconfitta. Con il segno “x” non si fa tanta strada, servono vittorie per spiccare il volo, altrimenti ci si dovrà accontentare del medio cabotaggio.
Il Venezia merita un discorso a parte. Gioca una partita superba a Brescia, rischia di andare sotto 2-0, rimonta e va a un capello della vittoria. Si gode Francesco Forte, già sei gol in cassaforte e la conferma di quanto ci abbia visto giusto la dirigenza a puntare su di lui in estate. Ma non c’è solo il centravanti dei sogni. C’è pure il lavoro di Paolo Zanetti, che modella e corregge la squadra, trasformandola in una macchina da guerra. L’identità è solida, l’unica certezza è la difesa a quattro, per il resto qualsiasi schema ruotando centrocampisti e attaccanti sia nel numero che negli interpreti può uscire dal cilindro e il risultato (come il bel gioco) per ora è assicurato.
In Serie C è la domenica del Südtirol. Espugna Modena con una partita tutta sostanza, coglie la terza vittoria consecutiva (compresa quella a tavolino di Imola) e vola al primo posto. Nel frattempo corre il progetto stadio, pronto magari per quando finirà questa maledetta emergenza covid che sta stravolgendo le nostre vite. E sul campo la squadra va che è un piacere. Ha perso a Padova, ma era senza Odogwu e Fischnaller, ossia senza tutto l’attacco titolare, non esattamente un dettaglio trascurabile. Per il resto, in un modo o nell’altro, non ha mai tradito. Il Padova, dopo lo scivolone di Perugia, perde anche a Salò e mostra qualche limite, perché nell’atteggiamento e nella gestione del risultato il Curi e il Turina sono due pagine che raccontano qualche mezza verità della stagione biancoscudata, altrimenti più che positiva. Siamo all’ultima di novembre e si è già perso tre volte, per il primo posto serve qualcosa in più da parte della squadra nel suo insieme. Come serve alla Triestina, che batte la Fermana, ma a cui serve continuità per ambire al traguardo massimo. Bene ha fatto Milanese ad andare avanti con Gautieri, che per essere giudicato deve poter lavorare in condizioni di pseudo – normalità e non con mezza squadra fuori per virus o per infortunio. Per questo il recupero di Gubbio sarà determinante: se si dovesse vincere, allora il campionato avrà una big in più al tavolo promozione. Per il resto su Vicenza e Legnago si è abbattuta la bufera covid e l’augurio è che passi tutto il più in fretta possibile per poter parlare solo di calcio giocato. L’ultimo pensiero di giornata è per la Virtus Verona, che colleziona pareggi e per il Mestre, che si prende di forza il big-match nel recupero col Trento. Non è poco, per chi doveva soltanto essere una squadra da acque tranquille, magari con qualche acuto, ma nulla più…
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