Calcio. il Covid aggrava la crisi, 770 milioni di perdita aggregata in serie A: serve una gestione sostenibile
lunedì 16 Novembre 2020 - Ore 13:38 - Autore: Giulio Pavan
Campagne acquisti importanti, sogni di gloria, e ambizioni d’alta classifica: sono questi i desideri che ogni tifoso ripone nel cassetto prima del via della stagione. Ma quello che è accaduto quest’anno ha qualcosa di anomalo, perché come tutti sanno le conseguenze economiche del Coronavirus hanno inciso e incideranno parecchio sulle finanze dei club di tutte le categorie del calcio italiano. Un’inchiesta de “La Gazzetta dello Sport” mette in evidenza come nella scorsa stagione la perdita aggregata delle venti compagini di serie A è stata pari a 770 milioni di euro, ovvero il deficit più alto della storia del massimo campionato. Gran parte di questo passivo è determinato dal Covid, poichè dall’inizio del lockdown (marzo 2020) le società non hanno più potuto contare sugli incassi del botteghino per un totale stimabile in 100 milioni di euro. I dati nerissimi della stagione 2019/2020 possono essere imputati solamente al quarto trimestre, mentre per il 2020/2021 le cose andranno ancora peggio perché non vi saranno solamente i mancati introiti relativi agli abbonamenti o al ticketing delle singole partite ma anche alcuni sponsor che facevano da partner alle società hanno dovuto rinunciare alle collaborazioni togliendo così delle sovvenzioni che risultavano fondamentali per la gestione economico-finanziaria dei club. La speranza di tutti è che questo maledetto virus venga debellato al più presto e che tutto il sistema economico possa ripartire più forte di prima, senza però togliere lo sguardo da un concetto che potrebbe cominciare anche proprio “grazie” alla pandemia, ovvero la gestione di un calcio sostenibile, che si basi su scelte oculate e porti i dirigenti e presidenti a non fare il passo più lungo della gamba rispettando parametri e piani industriali fondati su progetti a medio/lungo termine. Esempio di questo tipo di gestione è ciò che sta mettendo in atto da ormai un paio d’anni il patron del Vicenza Renzo Rosso, che dopo aver riportato in serie B il club biancorosso ha in progetto di arrivare nella massima serie nel giro di tre anni, il tutto senza spese folli, ma con la formazione e il consolidamento di un gruppo che sia in grado di raggiungere l’obiettivo prefissato.
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