Campodarsego, Leonarduzzi: “Pensavo a una stagione tranquilla, invece abbiamo fatto una grande impresa”
lunedì 15 Giugno 2020 - Ore 12:42 - Autore: Staff Trivenetogoal
Tre anni da capitano. Ora, il sogno realizzato di tornare tra i professionisti dopo un campionato dominato. Omar Leonarduzzi il calcio professionistico lo conosce eccome, per anni ne ha calcato i campi. Ma arrivarci col Campodarsego, la squadra del paese che l’ha accolto calcisticamente, ma ancor prima nella vita, forse non se l’aspettava. Ecco le sue parole, che raccontano di una stagione incredibile.
Rispetto agli ultimi anni, cosa aveva questa squadra? “Secondo me quest’anno avevamo la continuità. Siamo riusciti a collezionare dei filotti importanti di vittorie e di pareggi fuori casa, e per vincere un campionato è questo ciò che serve. La continuità ci ha contraddistinto rispetto agli anni scorsi, quando magari vincevamo tre partite, ma poi ne perdevamo due di fila. Stavolta siamo riusciti ad avere la continuità che ci ha portato al primo posto, e con merito: questa squadra è forte, davvero forte, e non solo negli undici: Quest’anno avevamo dei ricambi davvero importanti, una rosa ampia e di valore in ogni suo elemento. E questo fa la differenza: pensate che quando abbiamo accusato cinque o sei infortuni tutti insieme, non li abbiamo pagati più di tanto. Questo la dice lunga”.
Ci avrebbe scommesso? “Non avrei saputo cosa dire, se me l’avessero chiesto all’inizio dell’anno. Non conoscevo quasi nessuno dei ragazzi che sono arrivati l’estate scorsa, a inizio campionato avrei pensato ad una stagione tranquilla, gettando le basi per una stagione di vertice l’anno prossimo. Invece col tempo tutti si sono rivelati poi degli ottimi ragazzi, nei mesi successivi si sono aggiunti altri elementi fondamentali come Gabbianelli, Pasquato e Finazzi. La rosa non la conoscevo, era tutto un punto di domanda. E alla fine, invece, si sono rivelati tutti giocatori importanti”.
Quali sono stati i punti di forza di questo successo? “Tutto è stato stravolto, partivamo da zero e non pensavamo di vincere. Ma sono state prese ottime persone e ottimi giocatori, che si sono ambientati benissimo e, uno dopo l’altro, hanno costruito un grande gruppo. Noi sinceramente non pensavamo di poter vincere il campionato, c’erano squadra molto più accreditate di noi e che avevano speso anche molto di più. Eravamo la mina vagante, e siamo stati bravi a far nostre alcune partite che magari in altri anni non avremmo portato a casa. Nei momenti topici a volte la giocata del singolo le ha girate a nostro favore, io stesso ho segnato 4 gol e negli anni passati non li avevo mai fatti. Ogni singolo giocatore ci ha messo del suo”.
Che cosa le lascia questa stagione? “Un ricordo indelebile, meraviglioso: vincere un campionato a 37 anni è una cosa indimenticabile, una gioia incontenibile e l’unico rammarico è di non aver concluso il campionato sul campo festeggiando tutti insieme, perchè sarebbe stato sicuramente più bello. Ma ritornare a giocare in serie C dopo quattro anni che l’avevo lasciata, è una cosa che mi dà una gioia incredibile”.
Lei che è il veterano della squadra, crede che sia arrivato il momento giusto per il salto? “Credo che ogni anno, sin dal mio primo, siamo cresciuti. Questo per me era il terzo anno con questa maglia, nella squadra del mio paese, e quest’anno abbiamo davvero fatto il salto di qualità. Ogni anno questa società ha cercato di migliorarsi, quest’anno magari siamo andati oltre gli obiettivi ma credo che questo ambiente sia pronto al salto di categoria. Il punto di forza di questo ambiente è la programmazione della società: niente passi più lunghi della gamba, niente castelli d’oro, solo cose fatte bene e concretezza”.
La partita che porterà nel cuore? “Sicuramente quella con l’Union Feltre, quella vinta con il mio gol al 92′. In settimana ci dicevamo che quella gara avrebbe potuto essere la svolta, io non ci credevo perchè dentro di me mi rendevo conto che eravamo solamente a gennaio, e non era ancora tempo per pensare a certe cose. Col senno di poi, però, mi sono reso conto di una cosa: quando insegui la capolista, e a me è successo tante volte in passato, vederla vincere 1-0 nel recupero del secondo tempo in una trasferta difficile ti faceva dire “Questi davvero non mollano niente”. Lì, veramente, abbiamo dato un segno al campionato”.
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