Emergenza Coronavirus, Conte: “Accettiamo il rischio delle riaperture, non possiamo aspettare il vaccino”
sabato 16 Maggio 2020 - Ore 20:38 - Autore: Giulio Pavan
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto con una nuova conferenza stampa per spiegare come avverrà la nuova fase dell’emergenza Coronavirus che si aprirà lunedì 18 maggio: “Lunedì entriamo a pieno regime nella fase 2 con voglia di ricominciare ma con prudenza. I dati ci dicono che gli sforzi hanno prodotto i risultati attesi. In questo percorso sarà importante il lavoro con le Regioni e ci consentirà di tenere sotto controllo la Curva epidemiologica e di intervenire in caso di necessità. Le Regioni collaboreranmo per far rispettare le misure di distanziamento garantendo misure di sicurezza. Affrontiamo un rischio calcolato sapendo che la Curva epidemiologica potrà salire, dobbiamo accettare il rischio altrimenti non potremmo mai ripartire se aspettassimo il vaccino. Da lunedì ci si può spostare nelle Regioni senza limitazioni ed autocertificazioni, riprende anche la vita sociale e gli incontri con amici. Resta il divieto di assembramenti, raccomandiamo di indossare sempre la mascherina al chiuso e all’aperto quando non si possano rispettare le distanze. Dopo il 3 giugno ci si potrà spostare fuori Regione e fuori Italia e senza obbligo di quarantena per chi entra. Da lunedì aprono i negozi al dettaglio e alla cura delle persone, bar, ristoranti, il tutto a patto che le Regioni accertino che la Curva sia sotto controllo. Riprendono le celebrazioni liturgiche, gli allenamenti degli sport di squadra, musei. Dal 25 maggio riapertura di palestre, piscine. 15 giugno teatri, cinema e per i bambini offerta per i bambini di carattere ludico-ricreativo e le Regioni saranno libere di ampliare o restringere le misure. Servirà cautela e attenzione da parte di tutti, in particolare per quanto riguarda la Lombardia. Procediamo alle riaperture in modo graduale, questo non significherà rilancio degli affari, ho ricevuto tante lettere e sono consapevole che nonostante i 55 miliardi del Dl rilancio non potrà essere la soluzione, ma si tratta di un aiuto e gettiamo un ponte per affrontare l’impatto di questa crisi.
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