Nella calza poco carbone e tanti doni: Pozzo – Zenga per fortuna no, gli scambi e le idee a Pordenone, Cittadella e Venezia, Vicenza sempre in alto, Padova e Triestina in crisi
martedì 14 Gennaio 2020 - Ore 22:17 - Autore: Dimitri Canello
Non scrivo da un po’, ma di cose da dire ce ne sono davvero tante. Intanto gli auguri in ritardo a tutto il Triveneto per un 2020 da leoni. Nella calza ormai appesa da qualche giorno pochissimo carbone e tanti doni. Dalla Serie A, dove Verona e Udinese viaggiano come missili, alla Serie B dove Pordenone e Venezia hanno appena concluso uno scambio di prestiti Bocalon-Monachello, alla Serie C, dove il Vicenza continua a viaggiare con una media di oltre 2,30 punti a partita e dove Padova e Triestina sono in crisi nera.
Cominciamo dalla A. Giusto riconoscere di aver sbagliato quando in estate ho etichettato il Verona come ultima della classe, come del resto tutti (non ne ricordo uno, di pronostici diversi) e invece a metà stagione scopri di aver avuto clamorosamente torto. Sulla società (Setti ha speso di più rispetto al passato), al direttore sportivo (pur inesperto, D’Amico ha fatto benissimo) fino all’allenatore, che a dire la verità era quello su cui nutrivo più speranze: Ivan Juric è un portento, roba che Enrico Preziosi dovrebbe mordersi mani e piedi vita natural durante, fino a tutti i giocatori che il Genoa ha letteralmente svenduto all’Hellas in estate. Il Genoa adesso potrebbe ricavare il 50% dalla vendita di Matteo Lovato dal Padova all’Atalanta (cambio agente, ecco Beppe Riso, notoriamente in area nerazzurra, ma non solo ovviamente) e intanto se la vede per la salvezza oltre che col Verona anche con l’Udinese. Adesso si capisce perché i giocatori non hanno voluto che Luca Gotti. Giampaolo Pozzo era l’unico a volere Walter Zenga, che avrebbe accettato di venire anche senza staff e invece tutto il resto del mondo Udinese ha fatto blocco per tenere Gotti. Scelta premiata, con tutto il rispetto per Zenga che di occasioni ne ha avute e sprecate a bizzeffe, ultima delle quali a Venezia.
In Serie B il Chievo annaspa perché la Serie A è vitale per la sopravvivenza e fra un alto e un basso al momento di certezze non ce ne sono. Il Pordenone è una meraviglia, ha fatto 7mila spettatori contro la Cremonese e la strada che sta seguendo è quella giusta. Lo scambio Bocalon – Monachello ha il suo perché: sarà pure inutile, come in molti l’hanno già definito, eppure Lupo lo conosce e non è uno sciocco, Lovisa ha capito cosa serve a Tesser e l’idea è corretta. A gennaio, poi, c’è Stefano Marchetti, che stavolta ha partorito una nuova idea, non dissimile da quella Bonazzoli di qualche stagione fa. Francesco Stanco, “una prima punta che riempia l’area”, come da identikit tracciato dal dg. E così vedremo se ancora una volta Marchetti avrà ragione, riuscendo a rilanciare chi a Cittadella aveva già fatto benissimo anni orsono e se a uscire sarà De Marchi o Vrioni. Il Venezia ha ben scommesso su Molinaro (non so come stia, ma se è minimamente in condizione può dare una grossa mano), attende l’offensiva della Spal per Aramu, potrebbe cedere Di Mariano per Rosseti, monitora altre piste qua e là. Deve salvarsi, il resto lo dirà e lo farà Tacopina, perché da lui dipende il futuro della società
In Serie C fra Vicenza e Carpi ci sono sempre 4 punti, i biancorossi stavolta si lamentano per l’arbitro (la ruota gira), ma sono sempre i più forti e i più continui. Mi è stato chiesto da un lettore di Floccari, fra le varie opzioni. A me risulta voglia chiudere la carriera nella Spal e poi iniziarne una dirigenziale, poi si vedrà. Il novero di punte è quello indicato, se poi il Mago estrarrà il coniglio dal cilindro non si potrà che prenderne atto e applaudire. A Trieste mi risultano nuovi contatti con Andrea Sottil, visto che il Catania deve liberarsi di più costi possibili, lo scambio Costantino – Contessa è una realtà ma al momento difficilmente si farà, in attacco i nomi caldi sono Ferrari e Guerra. Sì, quel Simone Guerra in scadenza di contratto e con un rinnovo automatico a certe condizioni in B. Che a Fermo non ha messo piede in campo neppure per un minuto. Il Padova? Un disastro, ha cominciato il 2020 perdendo a Fano, ha perso 12 punti sul Vicenza da quando il 3 novembre espugnò il Menti e sono assolutamente convinto che non ci sia quel gap (10 punti) fra le due squadre. Salvatore Sullo è a forte rischio, col Modena (se ci arriverà) è un’ultima spiaggia, il resto è una somma di errori che sta cominciando a diventare importante. La Virtus Verona ha cominciato il 2020 con un infortunio all’arbitro e con Bentivoglio in regia, l’Arzignano al Menti non ha mai vinto e qualcosa vorrà pur dire, il Südtirol ha perso Morosini (ahi, ahi, ahi….) e l’ha sostituito con Beccaro. Difficile fare miracoli a gennaio, soprattutto in queste condizioni. Paolo Bravo ha tutta la mia solidarietà
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