Vicenza-Padova, a voi: Südtirol terzo incomodo, Trieste corre. Udinese, un flop senza giustificazioni
lunedì 28 Ottobre 2019 - Ore 00:00 - Autore: Dimitri Canello
E’ la settimana di Vicenza-Padova. Sarà un derby appassionante, quanto di meglio si potesse immaginare a inizio stagione. Nella griglia di pronostici di inizio anno per il campionato di Serie C ipotizzavo Triestina e Vicenza sullo stesso piano o comunque distanziate impercettibilmente in prima fila, appena dietro il Padova. Per ora all’appello manca l’Alabarda, che però domani sera col Fano potrebbe prendersi tre punti e, così facendo, andrebbe a meno otto dalla vetta occupata dal Vicenza in attesa dello scontro diretto al Rocco, a sette dal Padova già battuto, a sei dal Südtirol. Otto punti non sono (sarebbero) un gap insormontabile se davanti ci fosse una sola squadra, ma nella migliore delle ipotesi da scavalcare ce ne sarebbero come minimo altre cinque e, vista la qualità del girone B, i filotti restano complicati e la rimonta un’impresa difficilissima. Troppi punti persi per strada, ma con Padova e Fermana si è vista la qualità della squadra.
I titoli della settimana vanno indiscutibilmente al Vicenza di Domenico Di Carlo. Espugnata San Benedetto del Trento e sorpasso sul Padova in testa alla classifica. E’ una classifica giusta quella che matura il 27 ottobre? A parere di chi scrive fra le due squadre c’è una differenza quasi impercettibile, eppure sinora il Vicenza qualcosina in più lo ha avuto e il +1 testimonia alla perfezione il grande equilibrio che regna nel girone. E’ una sentenza definitiva quella di domenica 27 ottobre? Assolutamente no, perché di cose ne devono succedere ancora tante e le sentenze vere arriveranno a Primavera inoltrata. Al Riviera delle Palme la partita si decide dopo appena quattro minuti (chiara occasione da gol e fallo su Vandeputte lanciato a rete). Più che prendersela con l’arbitro, la Samb dovrebbe farsi due domande sulla qualità dei propri portieri, perché fra Santurro e Raccichini è una gara di follia, almeno nella partita di oggi (ma non solo) e una squadra che ambisce alle posizioni di testa non può permettersi una situazione del genere fra i pali. Cappelletti segna e scalda i motori dopo un addio al veleno col Padova, mentre di veleno ne scorre tanto pure a Piacenza, dove Pesenti segna su una mezza occasione e dimostra perché era così importante avere un giocatore come lui, l’uomo d’area dei gol “sporchi”, in rosa: tre anni consecutivi in doppia cifra non sono un caso, la sua media gol è la migliore in relazione al minutaggio di tutto il reparto offensivo biancoscudato e una partita gioca in modo non certo entusiasmante viene conclusa comunque con un punto in tasca che vale tanto. Pesenti esulta portando le mani alle orecchie, il bersaglio è il presidente Gatti che in sala stampa gli dà addirittura dell'”animale”. Detto che prima di scandalizzarsi bisognerebbe sapere cosa è accaduto fra i due lo scorso anno (ho una sola versione, per cui preferisco non sentenziare), il sorpasso era nell’aria già da un po’, perché il Padova resta in flessione nonostante il successo sulla Samb e il Vicenza per ora non dà segni di cedimento, anzi è in miglioramento progressivo sensibile. Insomma, Vicenza-Padova sarà sicuramente una partita da tripla e mi auguro davvero che si possa solo commentare quanto accade sul campo, che venga mandato un arbitro all’altezza accuratamente capace di evitare protagonismi e in grado allontanare i soliti insopportabili veleni con tanto di clima di sospetto che a fatica sopporto dopo anni in questo ambiente. Sembra che non se ne possa fare a meno e le soluzioni che sono a portata di mano arrivano sempre a singhiozzo o con evidente ritardo.
Meglio piuttosto battere le mani e glorificare l’ascesa del Südtirol, che batte pure la scatenata Virtus Verona, che sale al terzo posto e che continua a impressionare per qualità di gioco e proprietà di palleggio. Elogi strameritati per Stefano Vecchi, che sta facendo un grande lavoro, per Paolo Bravo che ha costruito una squadra in modo capace e intelligente e che durante la settimana gestisce l’ordinaria e la straordinaria amministrazione con grande bravura, per Walter Baumgartner e i suoi soci che da anni seminano e prima o dopo raccoglieranno. E per Tommaso Morosini, a parere di chi scrive il miglior giocatore del girone. Che il Südtirol sia lassù assieme alle migliori non è assolutamente una sorpresa, manca ancora una prova schiacciante per poter dire che possa concorrere al traguardo massimo: che vinca contro una “big”, perché per ora contro Reggiana, Carpi e Feralpisalò sono arrivate solo sconfitte. Occhio pure a Stefano Sottili, che sta rivitalizzando una squadra che ha tutte le carte in regola per essere fra le primissime ma che, come la Triestina, ha perso troppi punti lungo il percorso.
Giornata anonima in Serie B, dove Pordenone e Cittadella pareggiano una partita bloccata e senza troppi squilli. Manca forse un rigore su Diaw nel finale, ma il pari è senza dubbio il risultato più giusto. Il Venezia gioca ancora una volta una grande partita a Crotone, va in vantaggio e pareggia, ma poi si arrende, non senza aver confermato ancora una volta che Alessio Dionisi sta lavorando a meraviglia con un organico che non è certo da primi posti. Perdere allo Scida ci sta, martedì Venezia – Pordenone racconterà molte cose e chiarirà diversi dubbi. Il Chievo pareggia a Cosenza e conferma che manca ancora qualcosa per il salto di qualità.
Flop senza giustificazioni per l’Udinese, che perde addirittura 7-1 a Bergamo, facendo infuriare Pierpaolo Marino. Il dg parla di “vergogna”, sottolinea di non aver mai preso sette gol nella sua carriera e un ko di queste dimensioni è assurdo. Perché l’Atalanta è una grande realtà, ma il fatto di rimanere in dieci per il rosso a Opoku non può parare le spalle a un simile tracollo, più che mai dopo essere andati in vantaggio. Occhio ai contraccolpi, perché arriva la Roma e si rischia davvero una Caporetto, se non ci sarà un’inversione di rotta immediata. Per ora non ci sono spifferi che lascino pensare a un esonero di Tudor, ma quando prendi sette gol di certo non si può far finta che non sia successo niente. Resta il Verona, che ha aperto il weekend perdendo venerdì sera in casa col Sassuolo. Una sconfitta pesante, che adesso impone una reazione. La fortuna è che si gioca subito, la consapevolezza è che l’organico abbia qualche buco preoccupante, soprattutto se manca qualche primattore.
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