Toc, toc, bussa il Triveneto: Verona-Cittadella per la A, la profezia di Iori, il Pordenone in trionfo, la Triestina per la B
domenica 26 Maggio 2019 - Ore 23:59 - Autore: Dimitri Canello
Poteva essere un anno nero per il calcio triveneto. L’Udinese che rischia di retrocedere, il Chievo in B già a Natale, il Padova in C dopo appena un anno e il Venezia che fino a dieci minuti dalla fine della regular season lo stava seguendo, il Verona sull’orlo di una crisi di nervi. In due settimane, è cambiato tutto. Hellas che si rialza di scatto e si ricorda di avere una rosa da promozione diretta, Udinese salva, Cittadella che compie l’impresa dell’anno a Benevento ribaltando tutti i pronostici e cancellando quattro sconfitte fra regular season, Coppa Italia e andata della semifinale, Venezia che risorge dalle ceneri quando la C sembra scritta. Si aggiungono, in fila indiana, al meraviglioso Pordenone primo, primo e ancora primo per tutto l’anno, che chiude in bellezza pure con la Supercoppa. E adesso tocca alla Triestina, tentare un bis che sarebbe fantastico, con quattro partite da giocare e da vincere per un grande sogno nell’anno del Centenario.
Negli occhi c’è ancora quanto ha fatto il Cittadella sabato sera al Vigorito. Dopo la finale di andata, ero rimasto colpito da Manuel Iori. E’ l’ultimo a uscire dalla sala stampa, lo sta intervistando una tv di Benevento che lo tratta con un po’ di sufficienza e di spocchia, peccato mortale a questi livelli quando l’atteggiamento fa la differenza. Iori risponde piccato, sottolineando giustamente che i granata sono ai playoff per il terzo anno consecutivo e che non c’è niente di storico in questa semifinale. Poi, uscendo e imprecando, dice: “Spero di vincere 2-0 a Benevento così ci rivediamo in sala stampa”. Profezia che si avvera, con contorni maestosi. Quando ci credi, talvolta la fortuna gira dalla tua parte. E ti dà una spinta nella direzione giusta. La spinta arriva quando Paleari si supera su Ricci, sul contropiede Panico innesca Diaw, Montipò improvvisamente fa capire cosa vuol dire non avere Paleari in porta. Da lì gira il vento, il resto lo fa la deviazione di Viola e la mancata reattività di un portiere che non si ritrova più. A Benevento cala il silenzio, Moncini di tacco fa impazzire un paesino di 20mila abitanti che si immagina già a lottare con le metropoli del dio pallone. Venturato fa un capolavoro straordinario e dimostra quanto sia sottovalutato il suo lavoro a tutte le latitudini. Tutti dicono che sia merito solo di Stefano Marchetti e sicuramente buona parte di verità c’è in questa affermazione, ma sminuire il lavoro di un allenatore che, da quando è arrivato, ha vinto il campionato di C, è arrivato ai playoff al primo tentativo uscendo al primo turno, si è ripetuto l’anno dopo arrivando in semifinale e ha completato il capolavoro ieri sera salendo ancora di un gradino è intellettualmente disonesto. Ora, se il lavoro, la coerenza e tutto quello che vi stiamo raccontando hanno un senso, il Cittadella meriterebbe di coronare questo straordinario percorso con la Serie A. Ma sulla carta il Verona ha pur sempre più di qualcosa in più e non è un caso che la sconfitta stagionale più pesante dei granata sia arrivata proprio all’andata al Bentegodi per 4-0. Partita al di là di tutto apertissima e finale fantastica, tutta da godere per una settimana da sogno sull’asse Verona-Cittadella
Toc, toc, bussa il Triveneto e lo fa ad altre latitudini. Lo fa di nuovo a Pordenone, dove il saluto al Bottecchia è da lacrime agli occhi. 3-0 alla Juve Stabia, bis servito come il Padova che dominò la scena dodici mesi fa. L’augurio è che in B vada diversamente rispetto al Biancoscudo, che si è ritrovato affogato nelle sabbie mobili di un anno orribile e che adesso può sperare solo nel ripescaggio. Non ha in mente il ripescaggio la Triestina, a cui il sorteggio del rush finale dei playoff ha riservato un atterraggio meno duro di quanto potesse essere. Evitato il Catania, evitato pure il Trapani, la Feralpisalò è forte ma battibile, il Pisa più dell’Arezzo sarà un osso durissimo in un’eventuale finale. In città c’è un’atmosfera elettrizzante, il 2 giugno la Triestina potrebbe ritrovarsi in finale nello stesso giorno di Verona-Cittadella, ritorno della finale playoff per la Serie A. A proposito di ripescaggio: il Chievo annaspa, sta cercando di blindare l’iscrizione e gli ultimi spifferi dicono potrebbe farcela, magari con l’assist della Lega di Serie A, che ha scritto alla Figc perché si conceda alle retrocesse l’anticipo una tantum del paracadute per evitare il peggio. Ora, se siamo arrivati a questo punto significa che la situazione è molto seria, anche se raccogliendo informazioni qua e là l’impressione è che Campedelli in un modo o nell’altro possa farcela. Il 30 giugno 2018 il debito netto era di 53 milioni, le cessioni di Radovanovic, Birsa e Castro hanno ridotto il gap, forse si riuscirà a piazzare pure Vignato e Depaoli e magari in qualche modo la barca verrà raddrizzata.
Nel frattempo il risiko dei direttori sportivi e degli allenatori sta per vivere una settimana caldissima. Di Carlo è pronto a lasciare il Chievo, per il Vicenza di Giuseppe Magalini è la prima e anche la seconda scelta e lo aspettano tutti a braccia aperte. Aspetta pure Paolo Zanetti, alla cui porta hanno bussato Vicenza, Siena, Feralpisalò e Perugia, in rigoroso ordine sparso. Marcolini balla fra Verona e Bolzano, aleggia pure l’ombra di Vincenzo Italiano, che con Pellissier ds potrebbe tornare in auge. Il Padova con Sean Sogliano alzerebbe subito l’asticella e farebbe capire che la volontà è quella di tornare immediatamente in B ma l’irruzione della Fiorentina con la nuova proprietà può far saltare il banco. A Venezia siamo alla scrematura finale per il ruolo di ds. Nelle ultime ore è tornato in ballo Giorgio Zamuner, c’è Fabrizio Salvatori, c’è anche Cristiano Giaretta, mentre Fabio Lupo balla in entrambe le piazze e Guido Angelozzi dovrebbe restare a La Spezia declinando il corteggiamento di Tacopina. Settimana caldissima, insomma. Finale playoff tutta veneta in B, semifinale playoff in C con la Triestina a mille all’ora, sentenze in arrivo a Padova, a Venezia e a Vicenza che vedranno definirsi molte cose. Occhio pure a Mauro Zironelli, una variabile impazzita che potrebbe presto irrompere nuovamente a latitudini amiche (Vicenza, Padova) dopo l’annata in chiaroscuro alla Juventus Under 23
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