Gubbio-Virtus Verona, Fresco si gioca un anno intero in 90 minuti: “Non servono parole, abbiamo ancora una chance per la salvezza diretta”
sabato 4 Maggio 2019 - Ore 22:42 - Autore: Staff Trivenetogoal
Nove mesi racchiusi in novanta minuti. La Virtus Verona parte alla volta di Gubbio con la consapevolezza di dover vincere a tutti i costi se vorrà festeggiare la salvezza diretta. La situazione in fondo alla classifica del girone B di serie C si presenta a dir poco ingarbugliata, ma i rossoblu saranno padroni del proprio destino. Così il presidente-allenatore della Virtus Verona Gigi Fresco alla vigilia del match (domani, ore 15):
“Non servono le parole per presentare una partita come quella di domani. Ci giochiamo tutto in novanta minuti ma partirei da un presupposto che ritengo molto importante. Indipendentemente da come andrà la partita di Gubbio non finiremo il campionato all’ultimo posto che equivale alla retrocessione diretta. Questo aspetto è stato sottovalutato ultimamente ma forse è bene ripensare a come eravamo messi a metà febbraio quando tutti ci davano per spacciati. Siamo stati protagonisti di una rimonta superlativa ma nessuno di noi ha mai pensato di poter cantar vittoria prima del triplice fischio dell’ultima partita e così sarà”.
Come arriva la squadra alla partita clou? “Abbiamo due assenze pesanti per squalifica, quelle di Danti e Onescu. C’è poi Giacomel che ha accusato un problema muscolare, in porta giocherà Chironi. Nelle ultime settimane abbiamo accusato una piccola flessione, credo fisiologica. Abbiamo speso tanto nella rimonta, anche sotto l’aspetto mentale. In settimana abbiamo resettato quanto è successo concentrando le nostre attenzioni unicamente su quello che succederà domani. Nessuno di noi pensava, dopo la sconfitta patita domenica scorsa contro l’Albinoleffe, di avere ancora una chance per salvarci direttamente. Ed invece sarà così, ennesimo scherzo di un girone che passerà alla storia come il più difficile di sempre della serie C almeno per quanto riguarda la corsa alla salvezza. Magari è un segno del destino”.
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