Pordenone, conferenza congiunta Ciriani-Bolzonello-Lovisa: “Chiusa l’opzione Treviso, tutti uniti per un futuro a Udine e poi a Pordenone”
venerdì 5 Aprile 2019 - Ore 16:35 - Autore: Staff Trivenetogoal
Conferenza stampa congiunta oggi al De Marchi andata in scena all’improvviso con il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani, il consigliere Sergio Bolzonello e il presidente Mauro Lovisa
Le principali dichiarazioni:
Sergio Bolzonello (Consigliere Regionale)
Devo ringraziare il sindaco Alessandro Ciriani e Mauro Lovisa. È il momento di fare questo intervento congiunto per dimostrare di essere vicini alla società e alla squadra, con un obiettivo importantissimo alla portata ma non ancora raggiunto. Non c’entrano la destra e la sinistra, ma la volontà di un ex sindaco e del sindaco attuale di dimostrare la vicinanza alla società e al presidente, un presidente che ha raggiunto i risultati più alti del Pordenone Calcio nei suoi 99 anni di storia. Dopo tutte le notizie di questi giorni siamo qui per annunciare che le istituzioni ci sono, sono vicine alla società e vogliono che questa storia sportiva continui a Pordenone e nel modo migliore. I tifosi hanno ancora la possibilità di contribuire al crowdfunding e devono essere vicini alla squadra in occasione delle prossime 5 finali. Con oggi chiudiamo ogni discorso su Treviso, l’unica soluzione possibile è sul territorio pordenonese. Partiamo da una base importante, l’Amministrazione sta già facendo un ragionamento sugli impianti.
Alessandro Ciriani (sindaco Pordenone)
Ringrazio Sergio per avermi coinvolto in questa operazione di vicinanza e iniezione di fiducia alla società e al presidente. Dobbiamo agire su più livelli: dobbiamo dare gambe più solide alla società, che non può reggersi esclusivamente sulle spalle di un presidente. Chi può contribuire e dare una mano deve farlo, serve a dare ossigeno e forza ad un progetto sportivo che guarda in alto. Dobbiamo dare garanzie anche alle famiglie di chi lavora qui e ai ragazzi che ci giocano. Serve anche alla città, che in Serie B avrebbe molta più visibilità. Una squadra di calcio non è un capriccio, ma una componente importante nella carta d’identità che compone una città. Questa è una squadra che non appartiene solo alla città, ma all’intero territorio, alla provincia. C’è bisogno di credere nel progetto, per questo chiamiamo a raccolta tifosi, commercianti e imprenditori, anche fuori dalla città. Coltivare un sogno così importante e poi perderlo ci metterebbe decisamente in difficoltà. Non possiamo permetterci che succeda. Se a Treviso ci sono le persone per far crescere il progetto è impensabile che non ci siano anche a Pordenone. È l’intero territorio che deve dare una scossa. Quello che è mancato non è l’affetto dello stadio, ma l’affetto della città. È qualcosa che va oltre il calcio, parliamo della visibilità della città e del territorio e dobbiamo toccare il suo orgoglio.
Mauro Lovisa (presidente Pordenone Calcio)
Io batto sempre su certi concetti. Mi aspettavo almeno 1000 soci, in una provincia da 300mila abitanti, e non c’è stata questa risposta. C’è bisogno, invece, di una risposta forte. Io ho tutta la volontà di rimanere a Pordenone, questa maglia la adoro e l’ho indossata personalmente. Un imprenditore però fa un lavoro e l’azienda piace, è normale ricevere apprezzamenti. Io sono ambizioso, parlo di Serie B da quando sono arrivato 12 anni fa. Abbiamo un’organizzazione da Serie A, qui c’è tutto per fare bene. Bisogna preparare un programma di stadio, qualcosa che ci faccia arrivare lassù. Il territorio deve fare un salto di qualità da questo punto di vista, bisogna creare una storia sportiva a livello calcistico e ci stiamo lavorando. Sono più concentrato sulla parte sportiva, vorrei chiudere la pratica nei prossimi 15 giorni, magari per festeggiare tutti insieme a Pasqua. Magari un doppio festeggiamento, la promozione in B e un progetto serio per il futuro del Pordenone. In caso di B l’unica soluzione temporanea è andare a giocare a Udine mentre costruiremo una nuova casa per il Pordenone Calcio. E non è un progetto realizzato perché lo chiede Mauro Lovisa, ma per lasciare qualcosa di importante ai nostri figli, una vera cittadella dello sport. Un presidente disonesto avrebbe già deciso di andare altrove, la mia intenzione è invece rimanere a Pordenone e farò di tutto per farlo.
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