Zenga e i carboni ardenti, Colella e “chi ci arriva dopo”, il superderby del Rocco, i pareggi di Bisoli e le meraviglie di Cittadella
lunedì 4 Marzo 2019 - Ore 00:30 - Autore: Dimitri Canello
Walter Zenga, in emergenza assoluta, perde pure a Verona e cammina sui carboni ardenti. Con il ko del Bentegodi fanno 11 partite e una sola vittoria, quattro sconfitte nelle ultime cinque uscite. Resisterà in sella al Venezia dopo una serie tanto nera? Tacopina si prenderà una notte per riflettere, le ultime lo danno ancora in sella almeno fino alla partita col Palermo. La classifica fa veramente paura. Il Foggia ha vinto, se il Livorno batte il Benevento lo aggancia e la zona calda diventa un autentico calderone. Persino il Padova, che non riesce a battere il Crotone neppure in undici contro dieci, dopo stasera può abbozzare un timido sorriso e può ancora sperare. Certo, anche Bisoli di partite ne ha vinte due su venti e con questo andamento non andrà lontano, ma basta veramente poco per far svoltare una stagione. Una vittoria all’improvviso e tutto torna in gioco, sempre che la squadra abbia nelle corde un colpo di coda. Basterebbe evitare inutili forzature, risparmiamo l’elenco ma chi vuole capire capirà. Non è impossibile salvarsi, basta poco per far svoltare la stagione. In positivo o in negativo. Prendete il Cittadella: sembrava alle corde, si è ricompattato, prima ha travolto il Lecce e poi ha addirittura espugnato Brescia. Come a dire: nel calcio conta anche altro, oltre ai soldi spesi e con le idee si va lontano. Difficile dire dove possa arrivare, questo è un campionato in cui le certezze si ribaltano in poco tempo, per cui per ora sospendiamo il giudizio. Ma i segnali buoni ci sono.
Giovanni Colella pareggia con l’Imolese 0-0, in sala stampa cerca di spiegare la prestazione modesta (l’ennesima di una lunga serie) della squadra e dice: “L’ambiente ti dà addosso, tutti non sono contenti, dopo ti sciogli pian piano con l’andare del tempo”. Domanda del nostro collaboratore: “Quindi è colpa dell’ambiente?”. Risposta: “Sta tranquillo, non ho detto questo”. E alla platea: “Rispondo a lui perché mi capisce sempre dopo”. Dunque, vediamo: 7 settembre 2018. Colella risponde a chi non inserisce il Vicenza fra le favorite alla promozione in B con queste parole: ” (…) Trovo però stupido non inserirci nel gruppo delle migliori, non mi sentirete mai piagnucolare che ho una squadra non all’altezza. Io non mi nascondo: il Vicenza ha una squadra competitiva che sarà fra le migliori”. Passa un po’ di tempo e, dopo un esonero e il ritorno, Colella oggi pronuncia queste testuali parole: “Questa non è una squadra fortissima, non abbiamo la qualità tecnica di altri, questa squadra può far male solo in certe condizioni se no retrocede nel limbo. Ora serve tirarsi su le maniche e a fine anno ognuno per il suo compito tirerà una riga”. Giusto per puntualizzare. Rispettiamo tutte le opinioni, magari Colella potrebbe argomentare le sue risposte in conferenza stampa evitando di ironizzare sulle qualità cognitive dell’interlocutore o di chi pone delle semplici domande consequenziali a una sua risposta. Anche perché, come si può notare semplicemente riportando dichiarazioni fatte a inizio stagione e quelle di oggi 3 marzo, si potrebbe dire lo stesso di lui, “che capisce sempre dopo”.
Si alza la posta in palio fra Trieste e Pordenone. E un mani in area di Perna al momento del gol del pareggio della Giana Erminio che tiene la Triestina a -7 in attesa del derby scatena le proteste (in campo) di Massimo Pavanel, che però nel dopo-gara smorza un po’ i toni. Chissà cosa ne penserà dopo aver visto i replay, perché i punti adesso pesano come macigni e anche le virgole fanno la differenza. Il Pordenone frena in casa con la Sambenedettese, ma tutto sommato è un pari che non fa male, considerato che pareggiano tutte le altre e c’è una giornata in meno da giocare. E Attilio Tesser, tanto per animare un po’ la settimana, una frecciatina la lancia: “Noi non possiamo determinare i risultati delle partite, tutto il resto sono chiacchiere”. Insomma, di carne al fuoco per il superderby di domenica prossima al Rocco (ultima chance per l’Alabarda per riaprire la lotta per il primo posto) ce n’è davvero molta. Se la Triestina vince, il rettilineo finale sarà da brivido, altrimenti ben difficilmente ci saranno ribaltoni. Anche se nel calcio tutto può succedere, la ragione dice che quello del Rocco è un ostacolo che, se superato, può spedire i ramarri in paradiso. Ossia in B. Dove finirà il Chievo. Gioca bene per settanta minuti, ma davanti non segna nessuno. E alla lunga con questo andazzo si paga dazio. Duramente. Forse era destino. Il Chievo si azzera e ripartirà. Vedremo se sarà capace di risorgere subito, come accadde dopo la prima retrocessione.
Commenti
commenti