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Belluno-Arzignano 0-0, Vecchiato: “Abbiamo dimostrato di essere una squadra seria! E con l’inferiorità numerica…”
giovedì 15 Novembre 2018 - Ore 13:20 - Autore: Staff Trivenetogoal
Stavolta si può essere contenti. Roberto Vecchiato sa bene che lo 0-0 conquistato dal suo Belluno è di quelli che possono valere molto a fine stagione. Il tutto nonostante l’intera ripresa giocata in dieci contro undici. «L’espulsione di Pellicanò, un po’ dubbia a dir la verità, lì per lì aveva lasciato un po’ di rammarico. D’altronde ci ha costretto a rimanere in inferiorità numerica contro la squadra che forse mette sul campo il miglior calcio nel girone. Questo rendere ancor più merito ai ragazzi: sono stati bravi ad aver concesso poche opportunità. Nel primo tempo tra l’altro nono sono mancate delle chance a nostro favore, poi invece dovevamo solo pensare a non farli tirare». La vittoria non ne vuole sapere di arrivare, eppure pareggiare in tali condizioni contro la terza in classifica è senza dubbio positivo. «Esatto. Fondamentalmente lo 0-0 con l’Arzignano è diverso rispetto a quello ottenuto con il Levico una settimana e mezza fa, dove a fine partita eravamo dispiaciuti. Abbiamo dimostrato di essere una squadra seria». Al tecnico gialloblù va dato il merito di aver ottimamente ridisegnato la squadra anche una volta uscito Pellicanò. 4-3-2, con l’abbassamento di Petdji e Mosca. Di fronte al super attacco dell’Arzignano si pensava fosse solo questione di tempo il gol, invece è andata bene. «Effettivamente loro sono bravi, quindi bisognava metterci bene, adattandoci ai momenti di sofferenza e aiutandosi fino all’ultimo». A proposito, terza partita consecutiva senza subire reti. Almeno il problema di incassarne troppe di inizio stagione sembra stato risolto. «I dati però sono stati senza dubbio “gonfiati” dai tre subiti a Cjarlins e i quattro con l’Este. Per il resto la squadra ha sempre concesso poco. Non riusciamo a segnare? Nel primo tempo, quindi a parità di uomini, le occasioni non sono affatto mancate. Poi nella ripresa di più non potevamo fare».
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(Fonte: Corriere delle Alpi. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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