Mestre-Pordenone, Sottovia: “Qui nessuno ti punta la pistola contro! E la ruota gira sempre…”
martedì 13 Marzo 2018 - Ore 10:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
«Io credo al kharma», risponde Dario Sottovia, alla domanda se il Pordenone lo abbia stimolato. «Per cui – va avanti l’attaccante del Mestre – ritengo che, quando succedono queste cose, ci sia sempre una ruota che gira. E se c’è qualcuno che deve togliersi qualche sassolino dalla scarpa, succede a pennello in occasioni del genere. Non ce l’ho con nessuno, ma tante volte sulla nostra squadra è stato detto di tutto, anche in tempi un po’ affrettati. Nelle ultime 3 partite (prima dei neroverdi, Sambenedettese e FeralpiSalò, ndr) abbiamo dimostrato che avevamo ragione noi, aveva ragione mister Zironelli, aveva ragione chi difendeva il gruppo. Non c’è tanto altro da aggiungere».
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«Abbiamo sempre lavorato tranquilli e penso sia un vantaggio rispetto ad altre piazze. Qui non c’è nessuno che ti punta la pistola – dilata Sottovia in maniera colorita -. Che tu perda o vinca, vai avanti per la stessa strada. Alla fine ti può aiutare, valendo anche 10 punti in più, che poi fanno la differenza. È il risultato di un’organizzazione impostata l’anno scorso».
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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Ancora una volta a lasciare lo zampino è stato Dario Sottovia, giunto all’ottavo centro stagionale, che entrando dalla panchina è stato bravo a trovarsi al posto giusto al momento giusto sul cross basso di Fabbri che è valso il momentaneo 3-3. Ed anche se non è stato bello come la rovesciata dell’andata, sicuramente è stato più importante. “Sono stato fortunato – risponde con grande umiltà il bomber arancionero – ma di certo bisognava essere lì per segnare. Siamo molto contenti per il risultato, perché quello di domenica era l’ennesimo bivio che ci si è posto davanti, e noi abbiamo dimostrato carattere rimontando dal 2-3. Non era facile, ma abbiamo dimostrato ancora una volta il nostro valore. Così come lo ha fatto lui, che entrando ancora una volta a partita in corso è riuscito a lasciare il segno. “Giocando dall’inizio sei decisamente più stanco, mentre giocando meno sei più lucido. Ma quello che conta – afferma Sottovia con l’ironia che lo contraddistingue – è che faccio meno fatica, e si vede che ultimamente sto pregando di più”. Tornando al campo, ancora una volta il Mestre ha saputo concretizzare molto di più rispetto al passato, in un trend che continua a portare enormi dividendi agli arancioneri. “Ci voleva solo un po’ di tempo, perché tanti di noi dovevano prendere confidenza con la categoria nonostante qualcuno abbia detto che non ce l’avremmo fatta. Ma alla fine a parlare è il campo, e nelle ultime tre abbiamo vinto contro squadre costruite per giocarsela con il Padova”.
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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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