Portomansuè-Treviso, la Curva Di Maio reagisce dopo il caso-Gnago: “Qualcosa è successo, ma il razzismo non c’entra proprio nulla”
martedì 13 Febbraio 2018 - Ore 17:46 - Autore: Staff Trivenetogoal
La Curva Sud del Treviso Fabio Di Maio reagisce duramente alle accuse di razzismo alimentate nelle ultime ore nei confronti del giocatore Yves Gnago: “Dopo aver letto i soliti articoli che ci riguardano, ci vediamo costretti a spiegare due cose. Premettendo che non spetta a noi argomentare sulla questione razzismo, vorremmo semplicemente chiarire la nostra posizione ed evitare che si crei un caso partendo dal nulla. Domenica a Mansuè qualcosa è successo, ma attribuire ciò all’odio razziale è tanto ipocrita quanto ridicolo. Gnago, nostra vecchia conoscenza, ha pensato bene di provocarci per l’ennesima volta, dimostrando di essere un uomo grande e grosso di statura, ma assai piccolo di caratura. Ogni volta che ci giochiamo contro non perde occasione per provocarci, aizzarci e porsi con un atteggiamento di sfida e strafottenza che non può passare inosservato. In tutto questo il colore della pelle e la sua origine non c’entrano nulla, si tratta semplicemente di mancanza di rispetto per dei tifosi che in passato l’hanno sostenuto e sui cui lui ha sputato ( in maniera figurativa e pure reale). Crediamo quindi non servano altri termini per definirlo, e siamo convinti di avergli già dato troppo importanza. Si commenta da solo un personaggio che un giorno provoca e fa l’uomo da dietro una rete e il giorno dopo va a piangere e a confessarsi sul giornale. Detto ciò vorremo spendere due parole per la rinomata fantasia, con cui lavorano alcuni giornalisti locali. Chi domenica era presente, ha compreso l’accaduto e a prova di ciò ci sono le dichiarazioni di entrambe le società, che parlano di una burrascosa reazione ad un ben definito gesto. Nessuno di loro ha qualificato l’episodio come razzista e nessuno di loro ha parlato di cori discriminanti, l’episodio quindi ha una precisa connotazione compresa da tutti, o quasi. I soliti “benpensanti” hanno infatti deciso di creare un nuovo caso razzismo con il quale occupare il loro quotidiano. Sappiamo bene come l’intolleranza razziale venga spesso usata ad hoc per mascherare problemi ben più gravi, riuscendo a sminuire il reale accaduto, insabbiandolo con una finta aurea di indignazione. In questo caso l’omissione di particolari fondamentali quali la provocazione da noi subita e il poco risalto alle dichiarazione contrarie alle loro favole, dimostrano la cattiva fede. Come già detto questi signori non hanno l’intenzione di raccontare l’accaduto, ma di veicolare l’informazione, deviandola verso l’ideologia con la quale riempiono le pagine del loro giornale. Speriamo che arrivare addirittura a riproporre la cronistoria delle loro pubblicazioni, faccia comprendere finalmente a questi “professionisti” che sia meglio si dedichino alla letteratura romanzesca. Consci che questo loro “ attacco” non sarà l’ultimo, rinnoviamo l’augurio di un incremento di vendite e andiamo orgogliosi di occupare un posto importante nel loro archivio”.
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