Mestre, Serena: “Come si arriva a una situazione come a Vicenza? In C spendo più di tutti e ho rischiato la truffa sulle fidejussione…”
giovedì 11 Gennaio 2018 - Ore 10:40 - Autore: Staff Trivenetogoal
Il presidente del Mestre Stefano Serena ha rilasciato una lunga intervista a Mest3sportmagazine parlando anche della situazione del Vicenza: “Se dovesse succedere anche per il Vicenza quanto accaduto per il Modena, spiace davvero assistere alla “caduta” di società storiche e blasonate che tanto hanno dato al calcio e soprattutto ai loro tifosi e alle proprie città! Una cosa, piuttosto, mi chiedo e della quale rimango stupito: come si possa arrivare a certe situazioni con delle regole, vissute in prima persona, molto ristrette e fiscali. Come Società neo promossa ho ben presente le difficoltà che si incontrano nel rispettare tutti i termini imposti per l’iscrizione. Quindi, leggendo ciò che si scrive sui social e sui giornali, rimango veramente perplesso e non capisco. Se poi penso al nostro caso, una neo promossa appunto, un presidente senza esperienza, e soprattutto una squadra senza stadio da 3 anni, a come possiamo aver superato il gap negativo che ci vede al cospetto di tutte le altre società, mi accorgo che abbiamo fatto noi tutti – dai giocatori ai tifosi, dallo staff a tutti coloro che operano per Mestre e per il bene del Mestre – un piccolo miracolo. Ora lo dico con un sorriso amaro, ma a 4 giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione della garanzia fideiussoria da 350.000 euro, vincolante per l’iscrizione della squadra, mi sono accorto di essermi fidato di una compagnia assicurativa che si diceva avesse prestato in passato garanzie ad altre società calcistiche, rivelatasi poi una truffa! Solo io so in quei giorni cosa ho passato. Vedevo l’indomani già i titoli sui giornali: Presidente del Mestre non iscrive la squadra, Figura Mestre e avanti così. Sì, perché siamo in Italia e sappiamo come funzionano certe cose. L’incubo per un attimo è stato veramente questo e vallo poi a spiegare che sei stato vittima di una truffa. Chi lo avrebbe creduto? Nessuno. Ma ripeto, ora posso amaramente sorridere, ma tengo anche a ringraziare persone a me care, vicine al Mestre come anche la nostra banca partner del Mestre senza le quali, nel contesto economico finanziario cui viviamo, a prescindere dalle garanzie o disponibilità, se non c’è una chiara volontà a fare le cose in 24/48 ore, praticamente a tempo zero, ora saremmo qui a parlare d’altro”. Secondo Serena il Mestre è la società che spende di più in tutta la C: “Poco ci manca. Non mi riferisco ovviamente al valore globale assoluto, ma al delta esistente tra le entrate e le uscite. In altri termini la differenza tra ricavi e costi, incassati e sostenuti, risulta essere esponenziale. E questa situazione purtroppo è figlia della nostra situazione quasi surreale, ma invece più che mai reale, legata allo STADIO! Non poterne avere uno dove giocare equivale, se posso, ad un “blasfemismo sportivo”. Serena è stanco, ma non lo dice: ” Mi ero posto un percorso, un obiettivo al mio “ingresso” ed era quello di portare il Mestre tra i professionisti. Il termine che mi ero dato, forse neanche troppo seriamente, era fissato in 5 anni. Ci siamo riusciti in 3 e questo da una parte ovviamente mi riempie di gioia, come penso noi tutti. Dall’altra, però, pago il “peso” di una crescita esponenziale nel breve periodo. Va ricordato che solamente il nostro segretario Stefano ha avuto in passato trascorsi tra i professionisti, e io sono partito dalla prima categoria… Questo per me ha significato colmare, tuttoggi, i limiti e le lacune che tale situazione può creare. In che modo? Sostenendo ovviamente maggiori costi”. SI parla anche della Cittadella dello Sport di Mestre: “E’ stata una mia idea lanciare il “Concorso delle Idee” tra i professionisti. E questo devo dire ha avuto ampio riscontro, significa che forse le mie idee non sono del tutto fuori dal mondo né tanto meno irrealizzabili. Ecco, mi piace soffermarmi su questa parola: irrealizzabili. Il contrario significa realizzabile ed è ciò che spero e ciò che voglio. Ma per fare questo ci vuole tempo, disponibilità ai progetti e finanza. Io in tutto il progetto posso rappresentare il catalizzatore. Ovvero colui che, individuato il Progetto, trovata l’area, ottenuti i permessi, individuati gli strumenti finanziari, lo porta a termine. Si capisce quanto in salita possa essere la strada, ma non per questo impossibile. Ora attendo le prime bozze a fine febbraio, per poi procedere al passo successivo e si vedrà!
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