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Pordenone-turbo, tensione fra Tacopina e Inzaghi, Pecchia ancora dietro la lavagna: e la bomba a innesco di Vicenza…
lunedì 25 Settembre 2017 - Ore 13:35 - Autore: Dimitri Canello
Un weekend da vivere tutto d’un fiato. Il campionato spezzatino porta verdetti frammentati, ma precisi. Ad esempio, la prossima giornata potrebbe essere decisiva per Fabio Pecchia e per Luigi Del Neri. Il Verona ha incassato tre gol dal Napoli, cinque dalla Fiorentina, tre dalla Roma e tre dalla Lazio. In mezzo ci ha messo due 0-0 tirati per i capelli contro Crotone e Sampdoria, fanno quattordici gol subiti e un attacco che più asfittico non si può. Pecchia continua a dimostrare, nonostante una condotta verbale e mediatica all’altezza, di essere inadeguato a guidare una squadra di Serie A come l’Hellas. Che non ha certo valori tecnici da capogiro, ma neppure può essere quell’Armata Brancaleone che sta girando per i campi di Serie A in queste prime giornate. In un quadro simile, sarebbe da chiedere alla società per quale motivo Pecchia non finisca in discussione e continui a rimanere al suo posto come se nulla stesse accadendo. Unica spiegazione possibile: si attende la trasferta di Torino prima della sosta per dargli un’ultima chance. Fatto sta che lo scorso anno Pecchia ha ottenuto una promozione soffertissima con una squadra che avrebbe dovuto non dico ammazzare il campionato, ma quantomeno troneggiare in scioltezza in cima alla lista, mentre quest’anno ha pensato bene di entrare in collisione con Giampaolo Pazzini e di mettere in discussione chi lo aveva salvato appena qualche mese fa. Mentre il Chievo continua a poggiare sulle solide spalle di Rolando Maran, che in questo ambiente dà il meglio di sé, a Udine traballa pure Del Neri e probabilmente anche qui Pozzo aspetta l’ultimo appello contro la Sampdoria per valutare durante la sosta un eventuale cambio in panchina. Ma il mercato è stato tutt’altro che convincente e i risultati si stanno vedendo…
Dalla A alla B si segnalano inattesi scossoni a Venezia, dove in settimana è andato in scena un sorprendente botta e risposta fra Joe Tacopina e Filippo Inzaghi. Ha cominciato Tacopina sottolineando semplicemente di vedere “il bicchiere mezzo pieno” nel ritmo delle prime giornate, ha risposto Inzaghi dicendo “di non capire certi ragionamenti sul bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”, ha controrisposto il presidente dopo il ko col Parma con un’autentica bordata ” mi aspetto di vedere una squadra che gioca a calcio (sic!). Ovviamente sono dispiaciuto sia per il risultato di questa partita, ma soprattutto per il fatto che dobbiamo segnare. Ho avuto la sensazione che il Venezia non abbia mai controllato il gioco. Solo palle lunghe, non possiamo continuare così in attacco”. Insomma, pur con mille aggiustamenti verbali improntati subito dopo all’ottimismo del numero uno arancioneroverde, l’impressione è che si sia innescato un piccolo cortocircuito che, conoscendo i protagonisti in gioco, verrà probabilmente subito riportato sui giusti binari. La verità è che probabilmente Inzaghi avrebbe potuto osare un po’ di più almeno in casa contro una squadra in difficoltà e alla portata, ma che non può essere tutto buttato a mare per un semplice risultato negativo. In precedenza l’atteggiamento tattico prudente aveva portato risultati, ma di certo non può essere la ricetta perpetua per arrivare a riva. Occhio, infine, al Cittadella: nonostante i pronostici al ribasso, ci sono tutti gli ingredienti, al contrario, è perché i granata possano bissare e, anzi, migliorare il già ottimo risultato dello scorso anno.
In Serie C gli appunti di giornata portano subito a un elogio meritatissimo a Leonardo Colucci. Aveva tutto da perdere, a raccogliere l’eredità di Bruno Tedino e sinora, sfruttando anche un calendario alla portata, ha fatto meraviglie. La squadra, pur indebolita rispetto allo anno scorso sulla carta, gioca meravigliosamente e ha un’identità scolpita su pietra. Come già detto, è una delle candidate per la vittoria finale. Come il Padova, che ha espugnato San Benedetto mostrando progressi, carattere e personalità, quella del suo allenatore, in attesa di risolvere i problemi offensivi che continuano a frenare l’ascesa di Bisoli. Secondo pareggio consecutivo contro dirette concorrenti per il Vicenza, che paga le inquietudini societarie, contestazioni e tensioni che rappresentano una potenziale bomba a innesco e rischiano di vanificare e di disturbare l’ottimo lavoro estivo di Moreno Zocchi e quello di Alberto Colombo. Schiuma rabbia la Feralpisalò, che ha lamentato la mancata concessione di un calcio di rigore, esattamente come aveva fatto il Teramo. In un girone equilibratissimo, la certezza comune è che gli episodi faranno la differenza, in un senso o nell’altro e tutti alzano la voce. Dietro la lavagna la Triestina che, dopo il pari col SudTirol, perde a Portogruaro con un Mestre che si sta già tarando sulla nuova categoria. Coraggiosa la scelta di Zironelli, che ha cambiato portiere promuovendo Gagno e che ha ricevuto risposte immediate, mentre Sannino ha una buona squadra, ma che palese evidenti limiti difensivi. Viaggia a fari spenti e vince ancora il Bassano: difficile capire dove possa arrivare, di sicuro negli anni in cui non aveva le luci della ribalta puntate addosso ha fatto cose sorprendenti, esattamente il contrario dell’anno scorso, quando partiva fra le favorite ed è evaporato come neve al sole.
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