Mestre-Triestina, Sottovia: “Quando ho tirato non ho guardato il pallone dove finiva”
domenica 24 Settembre 2017 - Ore 20:10 - Autore: Staff Trivenetogoal
Dario Sottovia, autore del primo goal del Mestre, frutto di un grande pallonetto, ha commentato così la sua marcatura: “Diciamo che, sulla palla verso Beccaro, ho visto solo il portiere che era uscito. Così ho provato, credo d’istinto, anche un po’ per fortuna, ma è andata bene, e l’importante è questo. Io stesso mi sono sorpreso, però devo dire, sinceramente, che non ho neanche visto la palla entrare. Comunque sono contento”. Con questa rete, l’attaccante sta dando continuità a quello che gli richiede, appunto, il suo ruolo. “Non mi aspettavo di partire così. Però, come l’anno scorso, partita per partita, se giochi bene le occasioni ti arrivano, anche nel secondo tempo ho avuto un’altra occasione infatti, e sinceramente era anche più facile della prima. Ma va bene così”. Al pareggio degli avversari, ha detto di aver pensato: “Meritavamo di vincere, altrimenti sarebbe stata l’ennesima beffa, perché non so se sia un bene o un male il fatto di prendere goal così, alla fine, ma sicuramente era diventata quasi un’ossessione. Poi comunque la squadra ha dimostrato grande carattere, perché il fatto di continuare a spingere per cercare il 2-1 è rischioso, nel senso che avremmo potuto subirlo noi, non è un atteggiamento che si trova in tutte le squadre. Poi è arrivato il rigore, che c’era tutto, e quindi il goal. C’è stata anche un po’ di incoscienza, ma è giusto così”. Una vittoria importante, non solo per i tre punti. “Credo che il fatto di aver vinto ci porti un po’ di consapevolezza. Non che prima non l’avessimo, però quando lasci per strada quattro-cinque punti in quel modo, e poi vinci, credo che aumenti anche la nostra autostima, perché secondo me abbiamo disputato una grandissima partita ed abbiamo meritato la vittoria”. Sottovia ha parlato anche dell’importanza di avere Neto Pereira come compagno di reparto. “Io mai avrei pensato di arrivare a giocare con uno così. Devo dire la verità: è uno che, a trentotto anni, fa ancora la differenza, e potrò raccontare un giorno di aver giocato con un vero calciatore. Comunque noi abbiamo un gran collettivo di squadra, e credo che si veda”. Una dedica speciale per il suo goal. “Lo dedico a me stesso, ma anche a tutti i miei compagni, perché ripeto: l’eventualità di non vincere, oggi, sarebbe stata pesante, perché è il primo anno per molti in questa categoria, ma abbiamo dimostrato che ce la siamo meritata e che ce la meritiamo alla grande”.
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