Udinese-Chievo, il gol numero 600 è di Birsa: “Ma a me interessa di più aver vinto!”
martedì 22 Agosto 2017 - Ore 13:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Sulla torta, già prelibata di per sé, l’uomo degli incipit sparge lo zucchero a velo del sentimento («la dedica è per mia figlia appena nata»), del senso di gruppo («il leader del Chievo non sono io, è la squadra») e della cifra tonda, 600esimo gol in A del club della Diga («ma non è importante quello, sono importanti i tre punti»). L’uomo degli incipit è Valter Birsa, che quando suona la prima campanella è già lì con penna in mano e quaderno aperto.
[…]
«Ero in buona posizione, nessuno mi pressava, sinceramente non ho visto Scuffet fuori dai pali, cercavo semplicemente il secondo palo: il gol è nato così». Perché parlare del gol di Birsa? Perché ratifica – non che ce ne fosse bisogno – il peso nel Chievo versione Maran del fantasista col numero 23. Uno che fa il regista arretrato, quando Radovanovic è pressato forte, e l’avanzato, quando la palla è nell’altra metà campo. Traduzione, valanga di biglie smistate e tante occasioni negli ultimi 16 metri, create per gli altri o per sé (a Udine, 5 tiri, il più pericoloso dei gialloblù). E poi perché è un gol, appunto, che fa storia. Nel senso che spinge Birsa nel club di chi ha siglato le reti da cifra tonda del Chievo tra le grandi: s’iniziava con Simone Perrotta (la prima, a Firenze), poi Fabio Moro (50esima), Ivone De Franceschi (100esima), Simone Tiribocchi (150), Andrea Zanchetta (200), Sergio Pellissier (250), Michele Marcolini (300), Bostjan Cesar (350), Boukary Dramè (400), Cyril Théréau (450), Ervin Zukanovic (500), ancora Pellissier (550) e adesso lui. Lui, Birsa, che a Udine ha superato anche Obinna nella classifica degli stranieri più prolifici del Chievo in A: ora è terzo, 14 graffi, dietro Amauri (17) e quello stesso Théréau (24) che alla Dacia Arena timbrava, due sere orsono, il momentaneo pari. «A me interessa l’aver vinto, l’aver dimostrato che siamo un gruppo forte, dove la conoscenza reciproca è un vantaggio», dice Birsa.
[…]
(Fonte: Corriere del Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
Commenti
commenti