Mestre, Zironelli: “La squadra è già carica come gli U2!”
domenica 16 Luglio 2017 - Ore 19:38 - Autore: Staff Trivenetogoal
Mister Zironelli ha dato un buon ritmo già dalla prima seduta della nuova stagione. Un ritmo, forse, ereditato dal concerto degli U2 che il tecnico arancionero è andato a vedere ieri sera. “Sì, infatti sono devastato! (ride, ndr) Devo ancora recuperare, però loro hanno già il ritmo alto, come quello degli U2! Ripartiamo, con un grande gruppo, in cui abbiamo cercato di inserire dei giocatori tecnicamente validi, e speriamo di averci visto giusto”. A proposito di U2 e di divertimento: Neto Pereira ha detto, ai nostri microfoni, che il motivo che lo ha spinto a scegliere il Mestre è stato la sua filosofia di gioco, mister. “Mi fa piacere. I giocatori tecnici mi piacciono e sposare queste caratteristiche con il nostro gioco dovrebbe essere l’ideale: prima di tutto, perché vengono a divertirsi, poi perché se seguono il progetto, sarò contentissimo”. Oggi c’erano venti ragazzi in campo. Alcuni erano assenti giustificati, e c’è un ragazzo in prova: il figlio di John Kirwan, noto ex All Blacks. “Sì, Sodihna, Perna e Fabbri dovevano sbrigare alcune cose. Quanto a John Kirwan, sono contento di averlo conosciuto via mail, è il mio idolo. Quanto a suo figlio, che ha abitato molti anni qui, ora è appunto in prova, vedremo”. Il mercato, per quanto riguarda la serie C, è ancora molto lungo. Come si sta muovendo, a parer suo, per le altre squadre? “Io guardo a noi, nel senso che siamo una delle poche squadre che, comunque, sono quasi al completo. Manca forse solo un elemento, ma sono contento del lavoro fatto dalla società, perché potrò andare in ritiro con quasi tutti gli elementi a posto, e delle altre squadre, sinceramente, non mi interessa più di tanto”. Quindi, la sua rosa ideale da quanti elementi sarà composta? “Da ventuno-ventidue nel movimento, più tre-quattro portieri; vedremo di aggregare il ventiduesimo di movimento”. Da martedì ci sarà il ritiro a Piancavallo, dove sono previste anche alcune amichevoli. Come organizzerà il ritiro? “Prima di tutto, abbiamo l’occasione di stare insieme. Sarà una decina di giorni fatti bene, con degli allenamenti doppi, mentre durante l’anno farò i doppi qualche volta, sporadicamente, il mercoledì. Dobbiamo cercare di perdere il minor numero di giocatori possibile, e mantenere alti la forma, il ritmo e, appunto, non perdere nessuno per strada”. Quest’anno ci sarà una novità, nel bene e nel male, nel senso che si troverà con un campo di allenamento importante, quello del Baracca. “Come ho sempre detto, ho cercato di aggregare persone che siano “da bosco e da riviera”, come l’anno scorso, cioè che abbiano uno spirito di adattamento rapido e veloce, perché questa è la caratteristica del giocatore motivato. Dei giocatori che hanno i tasca l’alibi me ne faccio poco, anzi niente. Quindi andiamo avanti, non parlerò mai più di questo discorso. E’ un problema, purtroppo, del mestrino, però non sappiamo che cosa farci; lo stadio non è nostro e dobbiamo adattarci, altrimenti avremmo perso la categoria in cui siamo stati promossi. Il presidente ha fatto la sua parte, più di così non poteva fare, il resto sono solamente chiacchiere”.
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