Caos Treviso, Giovannini in lacrime: “Lascio a malincuore. Questo non è calcio…”
lunedì 5 Dicembre 2016 - Ore 09:40 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Un capitano in lacrime. Piange, Gianluca Giovannini, Piange a dirotto. Non per la sconfitta, anche se il suo Treviso non la meritava, ma perché è esausto. E sa che l’avventura è ormai finita. «Finchè il fisico ha retto abbiamo dimostrato di poter vincerla», spiega Giovannini a fine gara, stretto in un accappatoio bianco, «siamo scesi in campo nelle condizioni che conoscete tutti: ormai da oltre due settimane ci alleniamo in autogestione, quando possiamo. Questo non è calcio. Ma sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra. Abbiamo dato anche stavolta una prova di superiorità, sia tecnica che nervosa». Poi, però, la sua voce si incrina, gli occhi si gonfiano. «È il commiato? A malincuore devo dire di sì. Piango perchè qui si era creato un gruppo. Un gruppo vero». Inconsolabile. Ci credeva. Ci credeva davvero. «Nardin? Ci ha preso in giro, ci prende in giro e continua a prenderci in giro. Secondo me non ha un cuore. Siamo scesi in campo senza allenamenti, con lo stadio chiuso e poi riaperto, abbiamo dato prova di essere uomini. Ma tra un po’ nessuno si ricorderà più di noi, di ciò che abbiamo provato a fare e di ciò che abbiamo fatto finora. Un gruppo di uomini che verrà smantellato. Mi sento quasi in colpa per averli incitati a resistere, per averli spronati a dare il massimo per questo Treviso. Ci sono ragazzi che meritano di giocare a calcio, di divertirsi».
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(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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