Venezia-Bassano, Stefano Rosso: “Magari saliremo assieme tra i cadetti, sarebbe il massimo”
venerdì 28 Ottobre 2016 - Ore 15:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
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Partiamo dalla stagione del Bassano, club che Stefano Rosso presiede da sette anni. «Finora è positiva» osserva Rosso, «in linea non tanto con le nostre aspettative di classifica, quanto per le prestazioni sul campo. Dopo aver rischiato il fallimento, da diversi anni abbiamo adottato una filosofia basata sul lavoro e puntando sui giovani per valorizzarne la mentalità. E continua a pagare. Nel calcio è sempre questione di centimetri, fortuna e coincidenze. Da un problema è nata una opportunità che è un percorso di crescita». Esiste un sogno Serie A? «C’è una concreta voglia di Serie B. La Lega Pro, per come è strutturata e per costi-ricavi, è improponibile e sempre in perdita. Un milione lo getti sul tavolo subito e non lo recupereri a fine stagione. In B è diverso e se si è bravi il bilancio lo puoi mantenere in attivo».
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Una sfida al vertice con il Venezia come la legge? «Stimolante, sarà una bella partita, almeno me lo auguro. Può succedere di tutto nel girone B, e dopo una settimana puoi essere primo o quinto. Non la vedo ancora come una partita determinante. Sto provando a trovare il modo di esserci, ma se non ci sarò io mi aspetto che venga mio padre». Chi toglierebbe o non darebbe mai al Venezia? «In passato Inzaghi lo avrei preso ma da giocatore per fare la punta nel Bassano. Sono milanista doc, cosa ci volete fare. Invece mi tengo stretti i miei ragazzi. Probabilmente non darei mai Fabbro, pupillo di Inzaghi al Milan. Non vorrei ci si ritorcesse contro». Lei ha studiato a New York, conosce Tacopina? «Mai avuto l’opportunità di conoscerlo. Mi incuriosisce capire la prospettiva di un americano sul calcio italiano. Fatico io a volte a capire il nostro calcio, chissà lui come la pensa da un mondo completamente diverso quali sono gli Usa».
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Tra lei e suo padre chi è più tifoso del Bassano? «Tutti e due abbiamo i colori giallorossi tatuati sulla pelle. Siamo tifosi in modo diverso: lui è molto più passionale, io invece ho imparato a vedere le cose in maniera più distaccata e analitica, anche se soffro sempre. Vi racconto questo aneddoto: vent’anni fa giocavo nella Berretti del Bassano, e un giorno mio padre arrivò a casa dicendomi che mi aveva comprato… Tutto iniziò lì, poi smisi in fretta di fare il calciatore…».
(Fonte: La Nuova Venezia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Fino a ieri per Renzo Rosso e la sua famiglia (originaria del Padovano) le sfide venete più sentite erano con Padova e Cittadella. Ora invece quella con il Venezia minaccia di prendere il sopravvento e il primato tra il loro Bassano e il team arancioneroverde c’entra solo in parte. Infatti a dare al derby di domani un sapore tutto nuovo è l’impegno a Venezia di mister Diesel come sponsor del restauro del ponte di Rialto. A confermare la doppia emozione del match del Penzo è Stefano Rosso, primogenito e presidente del Bassano. «Un legame con Venezia l’abbiamo sempre avuto ma dopo l’investimento a Rialto è chiaro che in famiglia lo sentiamo ancora più stretto e quello di domani sta per diventare un altro derby del cuore. Perdere non sarà un dramma per nessuno, ma fare punti sarebbe utile ad entrambe». Guidata da vent’anni dai Rosso, la società è spesso presa ad esempio virtuoso nel calcio. «Questo sport non è una scienza esatta, anche a noi è capitato di spendere troppo eppure di non vincere. Di conseguenza da 3-4 annate abbiamo seminato per provare a raccogliere nel medio-lungo termine».
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Il Venezia di Joe Tacopina non ha certo scelto la strada della prudenza, investendo per puntare dritto alla serie B. «Magari saliremo assieme tra i cadetti, sarebbe il massimo. Chiaramente Venezia per storia e tradizione ha altre aspettative rispetto a Bassano, l’augurio è che queste non finiscano per creare più disaffezione che attaccamento, perché per vincere ci vuole pazienza. Di sicuro oggi arrivare al derby entrambi da primi in classifica è il massimo».
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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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